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L’amianto in Polesine fa cinque morti all’anno

Salute

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In Polesine 142 decessi dal 1987. E negli ultimi quattro anni sono 40 i nuovi casi sospetti. Tra i luoghi a rischio ex centrale, zuccherifici, ferrovie e cantieri. Ma anche gli edifici pubblici.
L’amianto fa cinque morti all’anno. Lo dicono i dati raccolti dal Renam, il registro nazionale mesotelioma, per la provincia di Rovigo.
Nonostante la sotto-registrazione a cui è soggetto questo registro, i cui numeri sono dunque sottostimati rispetto alla reale portata del fenomeno, negli ultimi trent’anni nella nostra provincia sono stati ben 142 i decessi riconducibili a questo pericoloso materiale.



Nel dettaglio, tra il 1987 e il 2015, sono morti nella nostra provincia 90 uomini e 52 donne per patologie riconducibili all’esposizione all’amianto.



E l’emergenza non è finita. Ogni trimestre, in Polesine, si registra almeno un nuovo caso di lavoratore o ex lavoratore che è stato a contatto con l’amianto che si ammala. In un arco temporale di quattro anni, dal 2013 al 2016, sono stati 14 casi di mesotelioma assistiti di origine lavorativa e altri tre casi di origine non lavorativa e ci sono in corso altri 23 casi di placche, con la speranza non si tramutino in mesotelioma.





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