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Si crede Dio e uccide la madre. "Lei era il male"

Omicidio a Rovigo

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Il ragazzo, di 22 anni, era affetto da gravi squilibri psichici. Nel 2014 aveva tentato il suicidio gettandosi dal terrazzo, a inizio anno il secondo ricovero. Si è accanito sulla madre con brutalità.
Credeva di essere Dio e di dover eliminare il diavolo, per questo ha accoltellato brutalmente la madre. Questo il senso di quanto ha dichiarato stamattina Stefan Bogdan Halapciug, il ragazzo di 22 anni arrestato dalla polizia per l'omicidio della madre Tatiana Lenuta ([url"Leggi l'articolo"]https://www.polesine24.it/Detail_News_Display/Rovigo/rovigo-omicidio-in-pieno-centro-accoltellata-a-morte-una-50enne[/url]).



Il giovane, affetto da tempo da problemi psichici era stato ricoverato una prima volta nel 2014, quando aveva tentato il suicidio buttandosi dalla terrazza dell'appartamento di via Pascoli dove vive insieme ai genitori, arrivati in Italia dieci anni fa. A inizio del 2017 aveva avuto un altro momento di crisi, culminato in un secondo ricovero all'ospedale di Trecenta, perché non sopportava l'idea che i genitori si fossero riavvicinati.



E nella sua mente in delirio la causa delle tensioni familiari era la madre, che andava quindi eliminata per ristabilire l'armonia all'interno della famiglia. Si è sentito in dovere, quindi, di ucciderla, in un momento di lucida follia. Poco prima aveva fumato una sigaretta insieme al padre, che poi, vista l'ora - erano circa le 3 - era tornato a letto.



Il ragazzo invece ha afferrato un coltello da cucina e si è scagliato contro la madre, malata di tumore e che in quel momento stava dormendo sulla poltrona del salotto. Adesso l'omicida è in in carcere a Rovigo, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto.



Il servizio completo in edicola sulla Voce di martedì 7 ottobre
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