VOCE
Badia Polesine
27.09.2018 - 09:24
Badia perde il notevole patrimonio paesaggistico-ambientale costituito dagli alberi della Strada del Morto. In località Boscovecchio, infatti, è stata rasa al suolo una cospicua quantità di piante. A portare l’accaduto all’attenzione dell’amministrazione comunale per chiedere spiegazioni è ancora una volta il gruppo di minoranza 3 Torri, che alla vigilia di una nuova seduta di consiglio comunale ha scritto una seconda interpellanza diretta al sindaco Giovanni Rossi.
“Il fatto desta sorpresa e indignazione tra chi è impegnato quotidianamente nella salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio - si legge nella comunicazione firmata dalla capogruppo Giulia Battista - il Filare del Morto corrispondeva a quei corridoi ecologici tanto decantati nel nostro piano di assetto territoriale”. Secondo la lista civica, l’abbattimento della notevole quantità di alberi non è da sottovalutare: “I corridoi ecologici ‘Green Ways’ sono tra gli obiettivi dei vari Piani comunali, provinciali e regionali - continua Battista - e servono a prevenire e contrastare l’inquinamento della rete idrografica, a salvaguardare le aree con vegetazione arborea, tanto più se vicini a corsi d’acqua o a zone umide e a salvaguardare, altresì, siepi e filari di valenza ambientale che tutelino gli spostamenti di diverse specie animali”.
Il gruppo 3 Torri cita poi l’importante valenza storico-culturale del percorso, “superiore a 600 metri e presente nelle cartografie sin dal 1700, era uno dei pochissimi tratti di filare tradizionale campestre sopravvissuto allo stravolgimento avvenuto con l’agricoltura industriale in tutto l’Alto Polesine”. Per ultimo, vengono riportati due importanti aspetti a tutela dell’ambiente coinvolto: “Nelle cartine del nostro piano territoriale risultano ben due punti di vincolo persistenti sulla Strada del Morto: il primo vincolo per la sua vicinanza al fiume Adige ed alla golena del Boscovecchio, che si accinge a divenire una delle più importanti zone di tutela ambientale dell’intero Veneto, mentre l’altro punto di vincolo è la prossimità della zona umida denominata ‘Cave Borghesan’”.
L’interpellanza si conclude con quattro quesiti rivolti al sindaco: sapere se la Strada del Morto è pubblica o privata, quali sono state le iniziative a tutela dell’ambiente e del paesaggio predisposte dall’amministrazione comunale sulla Strada del Morto, se esistono ulteriori vincoli, e se dovevano essere intraprese azioni a tutela di questa strada.
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