VOCE
14.07.2015 - 19:58
Broetto di piccole anguille selvatiche in umido.
Cinquina e capoto. Incredibile, ma vero! Per il quinto anno l’osteria Arcadia di Santa Giulia di Porto Tolle si è aggiudicata il premio Vergani – Ballotta, ambito riconoscimento dell’Accademia Italiana della Cucina, delegazione Euganea.
Non solo. Ha fatto capoto risultando prima sia nel giudizio espresso dalla giuria tecnica, sia in quello della giuria popolare, sbaragliando i rappresentanti della migliore ristorazione, in rappresentanza delle sei province del Veneto.
L’edizione 2015, svoltasi come da tradizione nell’antica corte della trattoria Ballotta di Torreglia, sotto la supervisione del “patron” Fabio Legnaro, si è chiusa con un risultato mai visto. Le due giurie - il cui giudizio è indipendente – hanno votato all’unanimità lo stesso piatto: il “broeto”, piccole anguille selvatiche di laguna in umido al profumo di mentuccia selvatica. Ricetta della più schietta tradizione dei pescatori del Polesine.
Il piatto ideato da Arcadia (Adele Bertaglia) e dalla vulcanica Pamela Veronese ha centrato in pieno il tema del concorso: sughi, salse e intingoli della tradizione veneta” che è anche il tema ecumenico per il 2015 dell’Accademia della Cucina Italiana. La giuria tecnica, presieduta da Piero Fracanzani, delegato dell’Accademia Eugania (composta dagli accademici della stessa: Angelo Basso, Bruno Businaro, Luca Padovani, delegato Accademia di Ferrara, Miro Ghjerghia, delegato Accademia di Melbourne, da Friedhelr Demandt, dell’Accademia di Dusseldorf e da Piero de Franceschi della Confraternita della Gallina Padovana), non ha avuto esitazioni nel valutare il piatto. “All’unanimità – spiega Piero Fracanzani – abbiamo riconosciuto in questa ricetta sia la tradizione della cucina del Delta del Po, sia il modo originale di interpretare il tema del concorso. Inoltre, è un giusto riconoscimento ad un territorio inserito dall’Unesco fra le eccellenze da tutelare”.
“Un piatto armonioso in tutti i sensi” è stato anche il commento dei molti presenti alla serata. Alla proclamazione della doppia vincita sia Pamela che Arcadia non volevano crederci. “Impossibile. Non ho parole. Sono felicissima, soprattutto per la mamma che ha sempre privilegiato la nostra tipicità”, ha detto a caldo Pamela abbracciata al marito Diego Baroni, pescatore del Delta, che quotidianamente procura la materia prima che è sempre alla base di tutti i piatti dell’osteria. Ma quando mamma e figlia hanno stretto tra le mani il Trofeo Vergani-Ballotta l’emozione è stata sostituita dall’orgoglio di avere rappresentato al meglio la cucina della tradizione povera dei pescatori del Delta.
L’osteria Arcadia aveva presentato anche un altro piatto: le caserecce alle ortiche fatte in casa con sugo di pesce (calamaro, seppie, gamberi, cozze e vongole), servite da Annalisa. Pasta tirata a mano da Mauro, fratello di Pamela. A rappresentare la provincia di Rovigo c’era anche il RistòItalia di Porto Tolle, con lo chef Enrico, che ha proposto un’apprezzata e saporita “gamberela da imbrocco in Biancoperla su sapidità di piovra”. A tifare per i due ristoranti del Delta la nutrita presenza della Confraternita del Bavarolo, guidata dal padre guardiano Ugo Fiocchi.
“E’ un onore – ha dichiarato Fiocchi, dopo la proclamazione del verdetto – constatare che i gusti ed i sapori della nostra tradizione culinaria sono capiti e piacciano in tutto il Veneto. Segno che la ristorazione polesana non è più la Cenerentola ma ha saputo fare salti di qualità, grazie anche ai suoi prodotti di nicchia che si fregiano dei marchi Igp e Dop , conquistando meritatamente riconoscimenti importanti”.
Nelle precedenti edizioni l’osteria Arcadia aveva vinto, con il verdetto della giuria popolare, nel 2014 con il piatto cozze e polenta infasoà, 2013 con il pasticcio di cozze, 2011 con le cozze con pomodoro piccante, polpettine al profumo di limone e cozze fritte e nel 2010 gnocchi con cannella (2010) preparati assieme all’osteria Bice.
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