VOCE
L’inchiesta
30.04.2018 - 20:27
Agiscono nelle ore notturne, vestono l’uniforme militare, sono accampati lungo gli argini del grande fiume e provengono dai paesi dell’Est. Questo l’identikit dei “predoni del Po”, bracconieri che hanno praticamente svuotato i canali del Polesine da ogni tipo di pesce. Un fenomeno drammatico, che va avanti da anni ma che è tornato - con l’arrivo della bella stagione - d’attualità.
I predoni pescano al buio con la tecnica della corrente elettrica. Così facendo, in ormai oltre cinque anni di attività, pressoché indisturbata, hanno praticamente svuotato i fiumi e i canali del nostro polesine. “E in altri dieci anni - ha testimoniato uno di loro - finiremo il pesce anche nel Po”.
I lipoveni hanno poi ovviato a questo problema trasferendosi lungo il Po. Inizialmente si erano stabilizzati a Borgo Fiorito, dopo Mazzorno e prima di Cavanella Po, lungo l’argine sinistro del grande fiume nel territorio del comune di Adria. Poi hanno allargato il loro campo d’azione: Canaro, Porto Tolle, di nuovo Adria e recentemente Santa Maria Maddalena, dove si sono impossessati di un tratto di golena, adibita anni fa a cava di sabbia, che utilizzano come quartier generale.
Nessuno riesce ad entrare nelle zone de loro utilizzate, che quasi sempre sono recintate con un telo che circonda l’intera area, dalle cui feritoie si intravedono soltanto roulotte, carrelli, barche e container frigo, utilizzati per depositare il pesce di bracconaggio che dopo qualche giorno prende la strada per i Paesi dell’Est.
Si tratta di una vera e propria organizzazione militare che si muove in acqua di notte, con alcuni elementi che presidiano gli argini per avvisare dell’arrivo di eventuali controlli. Oggi sul nostro territorio agisce una vera e propria organizzazione composta da qualche centinaio di persone che operano lungo tutto il tratto finale del fiume e non si occupano soltanto della pesca ma anche della lavorazione, del confezionamento e dello stoccaggio del pescato, attività queste ultime che pare proprio vengano svolte in Polesine.
Tra Medio e Alto Polesine, nei mesi scorsi, si era persino registrata una vera e propria guerra per bande a suon di intimidazioni, barche incendiate, inseguimenti e speronamenti in acqua e addirittura spari. Una vera e propria guerra del pesce che va fermata.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE