VOCE
Economia
04.05.2018 - 22:51
Le poche attività che ci sono arrancano, e alla società arrivano i primi decreti ingiuntivi per i pagamenti
Dovevano aprire “a breve 15 negozi”, come aveva annunciato l’assessore del comune di Occhiobello Irene Bononi, una nuova vitalità capace di dare più sostanza commerciale all’Outlet Delta Po. Lo aveva detto nel febbraio scorso l’amministrazione del comune che doveva accogliere un gioiello di shopping e commercio e invece si ritrova a gestire la patata bollente di una cattedrale nel deserto.
Dopo la chiusura dei due bar e la progressiva moria dei negozi persi nel cemento, è il sindaco Daniele Chiarioni che prova a fare manovre di rianimazione degne di un chirurgo che non si arrende. “Leggo dell’outlet come cattedrale nel deserto e di un parcheggio desolatamente vuoto, affermazioni che non tengono conto delle delicate dinamiche commerciali, necessarie quando si tratta di investimenti di un certo livello - scrive in una nota ufficiale - Mi risulta, per averlo saputo dall’amministratore unico della struttura Gianluca Galli, che le trattative con un gruppo americano, leader mondiale del settore, siano a un passo dalla concretizzazione e che entro giugno qualche apertura ci sarà, ma i numeri di nuovi negozi li prevediamo tra settembre e fine anno”.
Quindi il problema sarebbe rinviato al prossimo autunno, mentre ogni minuto che passa, per i commercianti che hanno investito nei negozi, è prezioso. Affitti, tasse, dipendenti e un fatturato che porta ad una perdita costante.
E dall’altra parte i fornitori della struttura che battono cassa con i decreti ingiuntivi per debiti mai onorati dall’outlet.
Tuttavia Daniele Chiarioni, che ci ha messo tutta la sua convinzione e la sua vis politica per superare le barriere messe alla costruzione e all’apertura dell’outlet, ora non si può tirare indietro e fare mea culpa e così sfodera numeri e fa promesse: “Mensilmente all’outlet arrivano tra le 25mila e le 30mila persone che poi comprano - dichiara - Stiamo parlando di posti di lavoro da salvaguardare e incrementare, siamo fiduciosi nella nuova direzione che lavora da mesi al rilancio della struttura su cui continuiamo a essere ottimisti”.
Il servizio completo sulla Voce di Rovigo di oggi 5 maggio
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