"L'ha ucciso a coltellate e poi ha tentato il suicidio", colluttazione e omicidio in casa
Urbanistica
09/05/2018 - 20:51
Il consigliere provinciale Michele Aretusini l’ha detta così, in maniera spontanea. Ma ha centrato in pieno l’obiettivo: “Con il trasloco del Liceo Celio dal centro alla Commenda, un altro edificio rimarrà vuoto in centro a Rovigo. Stiamo facendo tanto per portare l’università a palazzo Angeli... No, non c’era proprio bisogno di far morire un altro pezzo di città”.
Due pezzi, a dire il vero.
Anche perché oltre alla storica sede del Celio, in via Donatoni, chiuderà le porte (e tali rimarranno chissà per quanto) anche palazzo Campo, in via Silvestri. Ovvero la succursale del Celio.
Due buchi neri al prezzo di uno, insomma.
Ma è la situazione di via Donatoni, un tempo cuore pulsante del centro di Rovigo ad essere giorno dopo giorno più inquietante. La chiusura del Celio è solo l’ultimo atto dopo l’addio dei Vigili del Fuoco, prima, e della Questura, poi. La strada, a due passi dal Duomo, è diventata una sorta di monumento all’abbandono. O al vuoto urbano, se preferite. E le prospettive per il futuro non sono certamente incoraggianti con i privati (proprietari di metà dell’area dell’ex caserma dei pompieri) che si sono tirati indietro: lì c’è veramente poco da fare.
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