VOCE
Commercio
10.05.2018 - 20:47
Plateatici, il regolamento è a maglie larghe, aperto ed in evoluzione. La normativa che disciplina tavolini, sedie e ombrelloni negli spazi esterno di bar e locali, appare meno stringente ed opprimente di quanto era apparso all’inizio. Insomma: è cambiato.
“Il regolamento - spiega l’assessore all’urbanistica Federica Moretti - entrerà in vigore in maniera definitiva alla fine dell’anno. Fino ad allora ascolteremo le osservazioni che ci arrivano dalle categorie. Il dialogo è continuo per risolvere alcuni piccoli problemucci che si erano presentati”. Fra i punti controversi, e che avevano sollevato numerose polemiche e proteste, c’era quello relativo ai materiali da utilizzare per i plateatici. “In questo caso - dice Moretti - abbiamo deciso per una interpretazione aperta, larga, della normativa, in grado di accogliere le richieste delle categorie degli esercenti. E così i materiali, che in un primo momento sembrava dovessero essere solo in ferro, o alluminio, è stato chiarito che possono essere anche in plastica. Purché si tratti di plastica di qualità, non quella, per intendersi, da battaglia”. E quei titolari di locali che per adeguarsi alla prima stesura del regolamento hanno speso risorse per acquistare arredi in metallo? “Non credo che ci siano ristoratori che hanno sostenuto questo tipo di spese, proprio per questo il regolamento dava, e dà, tempo fino alla fine dell’anno per mettersi a norma. C’era e c’è tutto il tempo per pianificare ogni cosa”. Resta il fatto che se un esercente ha voluto sostenere una spesa pensando che la prima norma, quella sul metallo, fosse definitiva, adesso si morderà le mani perché avrebbe anche potuto fare un altro tipo di scelta.
Altro punto controverso è quello legato alla documentazione alle pratiche da presentare per il progetto del plateatico. “Anche in questo caso il confronto con le categorie è costante. Il tutto per dare la possibilità ai gestori di bar che avevano presentato un progetto, con la firma di un architetto, nell’arco dei due anni passati, di non dover rifare tutta la trafila, ma di aggiornare la pratica con una dichiarazione. L’obiettivo è questo. Il piano generale è quello di realizzare una sorta di anno zero dei plateatici per eliminare dubbi, e incertezze. Chiarimenti ci sono stati, ed altri ce ne saranno per definire ogni singolo aspetto. La normativa, ripeto non era inamovibile, ma uno schema in cui poter precisare i singoli punti. L’anno zero scatterà a dicembre”.
Un regolamento in fieri, quindi, che prende forma di osservazione in osservazione. Agli esercenti, in sostanza, conviene attendere la fine del confronto per evitare che la norma a cui vogliono attenersi risulti poi corretta, rivista, aggiornata o superata. Conviene, dunque, lasciare tutto com’è e poi pensarci fra qualche mese. Una soluzione tipicamente italiana.
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