VOCE
Il caso
10.05.2018 - 20:24
Il liceo Celio si prepara al trasloco in Commenda. E al suo posto? Per ora un grande punto di domanda. Il trasferimento, dal prossimo settembre, di aule e studenti del “classico” all’ex Marco Polo lascerà, inevitabilmente un punto vuoto in pieno centro. Lo storico edifico che per decenni ha ospitato il liceo Celio dovrà quindi trovare una riconversione. Ma come? A cosa sarà destinato il palazzo di proprietà del Comune di Rovigo? Il rischio è che rimanga un altro palazzo vuoto, una sorta di cattedrale nel deserto in via Badaloni, la triste porta d’ingresso di una via, via Donatoni, che già ospita fantasmi di un passato più o meno recente (dalla vecchia caserma dei vigili del fuoco all’ormai dismessa sede della questura).
Il futuro dell’immobile sarà al centro di confronti e discussioni nelle prossime settimane. L’assessore all’urbanistica Federica Moretti, infatti, ammette che “fino ad ora in amministrazione e in maggioranza avevamo sempre ragionato sul fatto che il Celio rimanesse in via Badaloni. Assessori e consiglieri comunali si erano impegnati per il mantenimento in centro dell’istituto scolastico. Ora occorre iniziare a ragionare su una possibile destinazione futura”.
Cosa non semplice, considerando che la struttura ha bisogno di diversi ritocchi qua e là. C’è però un auditorium sala conferenze nuova e perfettamente funzionante, come ha dimostrato anche il recente utilizzo per diversi appuntamenti del festival letterario Rovigoracconta. Ma il palazzo è molto di più e lasciarlo vuoto, e magari destinato all’abbandono sarebbe un vero peccato. Anche perché proprio in quella via aree di degrado, e incuria non mancano. Via Donatoni rischia di essere sempre più un vicolo dimenticato, pur essendo a pochi metri da piazza Duomo. La caserma dei vigili del fuoco da anni attende una riqualificazione. Anzi stenta ad entrare in una concreta pianificazione, nonostante diverse ipotesi succedutesi nel corso degli anni. Invece tende sempre di più ad assomigliare ad uno di quei quartieri fantasma che si vedono in qualche film sulla degradata provincia americana.
Di fronte, poi, c’è l’ex questura, altro immobile sottoposto a punti di domanda. Resta in piedi l’ipotesi di un trasferimento della sede provinciale della Guardia di Finanza. Cosa però ancora tutta da definire per modalità e tempistica. Sarebbe una via d’uscita per non far morire questa zona di Rovigo. Ma considerando i tempi dello Stato, le cose appaiono molto a lungo termine.
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