VOCE
Ex Maddalena
18.05.2018 - 21:16
“Non c’è più tempo. E se io fossi al posto di Cefil ci penserei. Non lo dico da sindaco, lo dico da cittadino di Rovigo”.
Chiami Massimo Bergamin alla prova di forza? Trovi sicuramente pane per i tuoi denti e il passo indietro di Pierluigi Filon rispetto alla cessione dell’ex Maddalena non fa paura al primo cittadino.
“Da lunedì partirà la procedura per l’esproprio relativo al parco Maddalena, ho già dato disposizioni agli uffici. Partiranno, anche perché se non si trova una soluzione, è necessario, una serie di ordinanze e di controlli sull'immobile che è sempre più in preda al degrado. Ripeto, non c’è più tempo”.
E i 13,5 milioni che ruotavano attorno al mostro della Commenda? “Siamo già stati a Roma a parlare con il responsabile del progetto aree degradate. Altri comuni hanno chiesto di modificare i progetti, alcuni di questi progetti non prevedevano nemmeno un accordo pubblico-privato”.
E aggiunge: “Sistemeremo le strade della Commenda, la piazza Palatucci, per il resto di aree degradate e da riqualificare in città ne abbiamo. Si tratta di perfezionare un accordo”.
Cefil dopo l’incontro di mercoledì scorso ha alzato la posta, chiedendo più dei 2,5 milioni di euro che stralcerebbero un’ipoteca da 4 milioni sull'immobile. E visto che rappresenta la metà della proprietà del Maddalena (l’altra appartiene per quote indivise alla ditta Reale che è pronto a firmare) ha bloccato tutto.
Il Comune ha risposto che le richieste di Cefil sono “irricevibili, inaccettabili e fuori tempo, ci sono problemi di procedura e di sostanza”. Quindi ora tocca al privato decidere cosa fare del “mostro” che da anni implode in mezzo al quartiere Commenda.
“Loro sono liberi di fare quello che vogliono - ripete Bergamin - ma io mi riservo di agire legalmente e mi riservo di consultarmi con il legale del Comune, per il danno subito a questo punto del percorso”.
E continua: “Da cittadino di Rovigo e non da sindaco, dico che ci penserei tre volte prima di sfilarmi all’ultimo minuto, Filon si prenda le sue responsabilità”.
I riflettori - promette Bergamin - saranno accesi giorno e notte e anche nei fine settima “quando sappiamo che si intrufolano persone di ogni genere. Non abbasseremo la guardia, come non l’abbiamo abbassata finora, sia chiaro”.
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