Treno Chioggia-Rovigo, raccolte 400 firme
Molise
31/05/2018 - 17:05
Una chiesa tutta guglie e pinnacoli inerpicata sulla roccia e ai suoi piedi i paesini dell’entroterra molisano, stretti l’uno all’altro come a cercare protezione. Stiamo parlando di Castelpetroso, uno dei luoghi simbolo della piccola regione meridionale.
Il santuario, grande, maestoso e a cui fanno da cornice le montagne ricoperte di boschi, fu costruito a partire dal 1888 e dedicato alla Vergine Addolorata, la stessa che apparve, secondo le credenze, a due pastorelle del posto di ritorno da una giornata di faticoso lavoro nei campi.
Era quasi notte e il cielo era solcato dai fulmini quando le due giovani videro fra le rocce una luce abbagliante e decisero di avvicinarsi: a quel punto distinsero nitidamente la figura della Madonna che reggeva tra le braccia il corpo sanguinante del figlio.
L’apparizione fece discutere a lungo i paesi circostanti. Gli abitanti, inizialmente scettici, dopo alcuni eventi miracolosi come la comparsa di una fonte d’acqua capace di guarire la tubercolosi, si convinsero a erigere un santuario in stile neogotico.
Ottantacinque anni dopo la posa della prima pietra, ci fu l’inaugurazione della chiesa, sospesa - come del resto tutta la storia di questo luogo - tra realtà e mistero. La tradizione racconta infatti che quel giorno un giovane precipitò dalla rupe senza ferirsi; mentre un altro ragazzo, a cui sarebbe caduta in testa una grossa pietra, non si accorse neppure dell’incidente.
Un luogo particolare, insomma, che grazie all’atmosfera di spiritualità in cui è immerso, continua ad attirare non soltanto folle di pellegrini, ma anche molti turisti desiderosi di entrare in contatto con i misteri della tradizione molisana.
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