Addio Enrico, giovane apicoltore, custode della natura
La protesta
05/06/2018 - 20:09
Un appuntamento per un’importante visita medica. Ma la lettera dall’Ulss arriva già abbondantemente scaduta. E la reazione non può che essere di rabbia. Per questo, una cittadina di Porto Viro accusa le Poste: “Perché una lettera inviata il 23 aprile mi è arrivata soltanto oggi”?
Ma partiamo dall’inizio. Questa mattina, il postino ha consegnato alla donna una lettera. “La ritiro - racconta la protagonista della vicenda - e mi trovo in mano una busta semi aperta, con i lembi strappati. Penso: alla faccia della privacy! Poi leggo il contenuto e mi incavolo ancora di più: era una lettera dell’Ulss che mi comunicava l’appuntamento che da tanto tempo aspettavo. La visita era fissata per il 29 maggio”. Martedì scorso.
Colpa dell’Ulss che ha inviato la comunicazione in ritardo, o delle Poste che l’hanno consegnata solo oggi? “Guardo il timbro di spedizione - dice la donna - e mi sale la rabbia e si moltiplicano i perché”. La lettera, infatti, è stata inviata lo scorso 23 aprile, e ci ha messo quasi 40 giorni per arrivare a destinazione, da Rovigo a Porto Viro.
“E poi - continua la donna - perché la lettera è arrivata palesemente aperta?”. Ma ce n’è anche per l’Ulss: “Perché - continua - una comunicazione così importante, in cui sono contenuti dati e pratiche riferiti alla mia salute, è affidata ad una lettera ordinaria? Per necessità e scelta ho un indirizzo e-mail, una Pec e credenziali Spid”. Tutti strumenti per le comunicazioni digitali certificate. “Eppure - aggiunge - l’Ulss mi informa con una semplice missiva che chiunque può intercettare e leggere”.
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