Quattro vittime, incidenza in rapisca ascesa: il contagio cresce sempre più
Il caso
Il piccolo Tommaso e l'auto la sera dell'incidente in A13
11/06/2018 - 23:39
In quell'incidente in A13 gli era morto sotto gli occhi il figlioletto Tommaso di 10 anni.
Adesso per Fabio Candiotto, 38 anni, è arrivata l'accusa più dura, e rischia di finire a processo per omicidio stradale. Quel giorno, infatti, guidava sotto l'effetto della morfina che aveva assunto poco prima.
La richiesta è stata formulata dal pm padovano Daniela Randolo, titolare dell’inchiesta sulla morte del bambino di Annone Veneto.
Era il 18 dicembre 2016, intorno alle 16, e fuori c'era una nebbia fittissima. La Lancia Y con a bordo il papà, un’amica e il figlio di lui, seduto sul sedile posteriore, stava percorrendo l’autostrada A13 in direzione di Padova, nel territorio di Due Carrare, subito dopo il casello di Rovigo Nord.
All'improvviso, senza un motivo, l’auto tamponò la vettura che la precedeva, una Polo condotta da un 40enne di Solesino che stava marciando a velocità regolare. Nell'impatto il piccolo Tommaso volò fuori dall'abitacolo dopo avere infranto con la testa il tettuccio a vetro dell'auto. Per lui non ci fu nulla da fare.
Dopo un anno e mezzo, ieri, la Procura ha chiuso le indagini chiedendo il processo per il papà, che dalle analisi risultò avere assunto morfina, ma non in ospedale. Era dunque in uno stato di alterazione psicofisica.
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