VOCE
Il caso
15.06.2018 - 23:06
Con la richiesta di rinvio a giudizio lo impone l’anticorruzione
Ancora oggi vedremo il comandante della polizia locale Giovanni Tesoro in prima linea per arginare eventuali tumulti tra via Mazzini e via Verdi, in occasione del processo a venetisti che si svolgerà proprio in quel tribunale di Rovigo dove Tesoro risulta indagato e con pendente una richiesta di rinvio a giudizio. Ma già la prossima settimana, con ogni probabilità, si deciderà della sua sorte come dirigente del Comune.
La segretaria comunale Maria Cristina Cavallari e il sindaco Massimo Bergamin avrebbero individuato l’unico scambio di poltrone possibile in attuazione della normativa anticorruzione: Giampaolo Volinia si trasferirebbe in viale Oroboni e il posto del dirigente ai servizi sociali, anagrafe, istruzione, andrebbe all’attuale dirigente del settore pubblica sicurezza e polizia locale. Un peccato, da un certo punto di vista, in quanto Tesoro ha vissuto gran parte della propria carriera dirigenziale proprio alla polizia locale (l’ultimo incarico era a Milano, come comandante di Zona 9, una delle più difficili della città) e a Rovigo ha dimostrato una capacità di far lavorare i propri uomini a cui, diciamolo, si era persa l’abitudine. Volinia, dicono le voci di Palazzo, di accettare questo scambio non avrebbe poi una grande voglia. Staremo a vedere...
Tra 15 giorni, inoltre, scadranno poi i termini per un’eventuale azione disciplinare nei confronti dei due dipendenti comunali che sono coinvolti nell’inchiesta della procura della repubblica per peculato, falso, truffa e altri reati, che - lo ribadiamo - sono ancora tutti da dimostrare in sede processuale.
La notizia dell’indagine a carico di Tesoro, difeso dall’avvocato Marco Petternella, arrivò nel marzo dello scorso anno. L’accusa parla di peculato, ricettazione, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e detenzione abusiva di arma da fuoco (per l’omessa denuncia della pistola detenuta a Rovigo, dopo il trasferimento da Rho).
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