Bobo indagato per bancarotta

Guai giudiziari in vista per l’ex sindaco Bobo Barbujani. Il pm della procura di Rovigo, Sabrina Duò, ha inviato all’ex primo cittadino un avviso di chiusura indagini relativamente all’inchiesta sul fallimento, dichiarato nel dicembre 2015, della “Bobo srl” di cui era legale rappresentante.

Nel pieno della crisi la società di Bobo, che lavorava nel settore dell’abbigliamento, era fallita sotto il peso delle richieste economiche da parte di alcuni fornitori e dopo alcune scelte imprenditoriali che non avevano dato gli effetti sperati. E proprio questo è uno dei motivi che, carte del fallimento alla mano, hanno portato la Procura di Rovigo ad aprire un’inchiesta.

Inchiesta che si è conclusa con l’individuazione da parte del pm di due capi di imputazione a carico di Bobo: bancarotta semplice e bancarotta fraudolenta.

Il primo reato, il più lieve, è dovuto al fatto che Barbujani avrebbe - testuale - “aggravato il proprio dissesto astenendosi dal richiedere la dichiarazione del proprio fallimento” a fronte di una società che almeno da tre anni, vale a dire dal 2012 “versava in una situazione di grave crisi finanziaria”, tanto è vero che aveva chiuso i bilancio dal 2012 al 2015 con perdite rispettivamente di 194mila, 643mila e 331mila euro.

Insomma, Bobo non avrebbe fatto quanto il codice richiede ad un buon amministratore, ovvero portare i libri in tribunale. Un errore che negli anni della crisi hanno fatto anche molti altri imprenditori, fino al punto di rischiare di forzare le maglie della legge.

E qui si inserisce la seconda accusa che il pm rivolge a Bobo, ovvero la bancarotta fraudolenta. Nello specifico, come segnalato dal curatore fallimentare al pm, non sono mai stati consegnati una serie di documentazioni bancarie (relative agli anni dal 2011 al 2014) e alcuni libri contabili relativi sempre agli anni fra il 2011 e il 2015. Ci sono poi i bilanci del 2013 e del 2014 che non risultano neppure chiusi.