VOCE
Calcio
30.06.2018 - 20:11
Ha fatto tanto discutere l’assenza dell’Italia, che dopo 60 anni dall’ultima esclusione, non sta partecipando ai Mondiali. Nonostante la delusione per la mancata qualificazione, la nostra nazione, è una presenza costante sui campi di Russia 2018.
Come? Avete presente il famoso tabellone elettronico con il quale vengono segnalate le sostituzioni ed indicati i minuti di recupero durante le gare?
Ecco, quello strumento, chiamato DeltaF, è un’invenzione tutta italiana, anzi “made in Polesine”.
L’idea del DeltaF, acronimo di “definitore elettronico del tempo di avvicendamento del football”, nasce nel settembre 1994 ad Ariano Ferrarese. Due amici, Ermanno Brunelli e Gilberto Maestri entrambi tifosi milanisti, stanno guardando in tv la prima gara di Coppa dei Campioni che vede il Milan di Fabio Capello impegnato ad Amsterdam contro l’Ajax.
Il tempo non è proprio clemente, vento e pioggia la fanno da padrone. Al momento delle sostituzioni le tavolette di cartone con i numeri di maglia si piegano, diventando illeggibili. In quel momento, un colpo di genio.
I due si guardano e pensano: “Possibile che quasi negli anni 2000 nessuno abbia mai pensato di realizzare qualcosa di elettronico e luminoso che potesse sostituire i cartelli?”.
“Pensiamo di inviare una lettera alla Uefa, quasi certi, tuttavia, che nessuno ci avrebbe mai dato ascolto - racconta Brunelli - e invece trascorsi quindici giorni la Uefa ci risponde dicendo che ‘il calcio è tradizione, e l’elettronica in uno sport tradizionale come questo non ha nulla a che vedere’ ma nello stesso tempo ci dice che se la Fifa, colei che assieme all’Ifab stabilisce le regole del gioco del calcio, fosse interessata la stessa Uefa avrebbe tenuto in considerazione l’idea”.
Aggiungono i due: “Scriviamo quindi alla Fifa e dopo circa un mese e nella cassetta della posta troviamo una comunicazione da parte della Uefa, che contrariamente a quanto detto nella precedente lettera ci convoca nella sua sede per mostrare e parlare riguardo la nostra idea”.
Sulla "Voce" di domenica 1 luglio due pagine intere con articoli e foto.
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