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Occhiobello

Sagra del maiale da gourmet

Un grande successo la kermesse dedicata alla tradizione culinaria

Si conferma un grande successo di pubblico, la 8° edizione della Sagra del Maiale organizzata dai volontari della Protezione Civile di Occhiobello nelle giornate dal 6 all’8 luglio.

Iniziata venerdì 6 la celebre sagra, che servirà per finanziare le attività della protezione civile, si è poi protratta per un lungo weekend di festa. Il gruppo volontari Protezione Civile Occhiobello, come ormai da tradizione, è stato impegnato in un evento divenuto ormai tradizionale nell’estate occhiobellese, che vede il giardino della sede del gruppo in via Gurzone 10, trasformarsi in un piccolo ristorante all’aperto. Un menu a tema ricchissimo, curato nei dettagli, con alcuni capisaldi diventati negli anni i pezzi forti della sagra: primi piatti saltati al momento come la gramigna del porco, le farfalle tre delizie o cavatappi alla zucca in festa, la grigliata imperiale con coppone, cotechino ai ferri, la braciola con il manico e lo stinco di maiale, la specialità della sagra solo su ordinazione, fino ai dolci, rigorosamente a tema: salame di cioccolato, biscotti “maialosi” con Passito di Pantelleria, zuppa inglese e molto altro. Come ormai da otto anni a questa parte, tutto l’evento culinario è basato sulla filosofia del cotto e mangiato: nessun precotto, ingredienti freschissimi, predilezione per la “filiera corta”.

“Non ci aspettavamo in successo così grande – fanno sapere gli organizzatori – pensavamo che per il discorso del ponte sul Po chiuso per lavori, le presenze sarebbero state molte meno - concludono – invece abbiamo fatto il pienone tutte e tre le serate”. Anche l’assessore Davide Diegoli, ho voluto sottolineare la buona riuscita della festa. “È stato un successo – afferma - Pensavo che lo scorso anno la sagra avesse raggiunto il massimo delle potenzialità, ma anche quest'anno siamo riusciti a migliorare soprattutto in termini di presenze. Sono contento per il gruppo e per i volontari che hanno lavorato tantissimo – continua - cercando di raccogliere fondi per proseguire l'attività e soprattutto fare investimenti e crescere a favore del territorio. Sicuramente non è un'attività istituzionale – conclude Diegoli - ma è necessaria e contribuisce anche a testare procedure come avviene in esercitazione e in particolare contribuisce a creare affiatamento fra i volontari”.

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