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IL CASO

“Pronti a riadattare il chiosco ma il Comune deve sbrigarsi”

I proprietari hanno già pronto un progetto per alleggerire la struttura. Zago: “Già con Piva era pronto. Ma c’è gente che vuole uccidere il centro...”

“Pronti a riadattare il chiosco ma il Comune deve sbrigarsi”

Il progetto per ridimensionare il chiosco di piazza Merlin per farne “un lampadario, un punto luce su piazza Merlin”. era già pronto all’epoca del sindaco Bruno Piva.

“Eravamo d’accordo di tagliare le piramidi all’apice della struttura, di togliere le palle di ottone, e i mattoni rossi, di renderlo più agile, ma mi hanno ostacolato”, dichiara Daniele Zago, proprietario di quello che sta diventando un ferro vecchio in piena piazza.

“Ci sono persone che stanno facendo di tutto per abbattere il chiosco e che stanno facendo di tutto per distruggere il centro di Rovigo. Io sono pronto a tornare in Sovrintendenza a Verona per chiedere una ristrutturazione del chiosco. A darlo in gestione all’associazione per disabili, ma sia chiaro, il Comune deve sbrigarsi”.

Altrimenti Zago, rimane fermo nella sua posizione, dettata anche dalla disperazione: “Il chiosco è mio e chiunque decida di andare in centro deve chiedere a me”. Pronto anche ad andare in causa: “Ovviamente con l’avvocato d’ufficio perché io non ho più niente. Mentre la piazza è già nel degrado più assoluto, c’è chi ruba e anche gente che fa la pipì tra le aiuole accanto alla fontana. Un danno per la città che hanno voluto persone come Saccardin, Paulon e Avezzù. Incapaci di amministrare quattro pezzi di ferro dialogando e parlando”.

Il progetto che è già in mano al proprietario della struttura prevede di abbassare non di poco l’altezza del chiosco, abbattendo le “piramidi”, e togliendo anche i mattoni rossi che danno su via Cavour. “In questo modo diventerebbe un padiglione in vetro non brutto da vedere la cui trasparenza darebbe spazio alla vista del Volto dai portici”.

E stato lo stesso Massimo Bergamin, con il vicesindaco Andrea Bimbatti a riaprire il dialogo con Zago e la ex moglie Monica Vettorato, titolari della struttura. “A noi sarebbe bastata una proroga della concessione per sistemare il chiosco e riuscire a mettere a capitale i sacrifici di una vita, ora siamo allo sbaraglio. Stiamo aspettando che il Comune decida, pronti a presentare il progetto di ristrutturazione alla Sovrintendenza.

Intanto da 27 giorni a questa parte il chiosco giace abbandonato in mezzo alla piazza.

Un mese da abusivo: il fatidico traguardo sarà tagliato soltanto fra tre giorni, all’inizio della prossima settimana. E chissà ancora per quanto il chiosco di piazza Merlin dovrà rimanere in questa condizione, sospeso in una specie di limbo che sembra eterno. Sono passati ormai 27 giorni da quando è scaduta la concessione ventennale che autorizzava il chiosco a restare in mezzo alla piazza alla confluenza tra via Cavour e via X Luglio. Dal 18 giugno la struttura sarebbe dovuta essere smontata. Costo di tutta l’operazione: 40mila euro. Che il proprietario non ha. Il comune - nonostante i proclami della vigilia - non ha proceduto con l’abbattimento forzoso, “promesso” dall’assessore Luigi Paulon.

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