VOCE
Politica
18.07.2018 - 20:33
Il fuoco del Pd, contro il Pd, cova sotto la cenere degli incendi di pochi giorni fa. Si sta preparando l’ennesima battaglia dem, che potrebbe attivare scenari fino a pochi giorni fa impronosticabili, con cambio di alleanze, sfiducie e colpi sotto la cintura. Come la dichiarata bocciatura di Domenico Romeo, da parte di Graziano Azzalin, per il cda dell’Ater.
Ad innescare l’ultimo scontro fra correnti la nomina di Gianfranco Munari nel cda dell’Ater di Rovigo, dove la presidenza è in mano ad un esponente della Lega (Guglielmo Ferrarese). E non ha perso tempo Tosca Malagugini, segretario del Pd di Rovigo per dire che “non ne abbiamo discusso in partito, ma gli auguriamo buon lavoro non scendendo nel livello delle polemiche di questi giorni, che si sono dimostrate becere e strumentali”. Poche righe che ribadiscono al distanza del gruppo Romeo, a cui Malagugini e Virna Riccardi appartengono, dall’area Azzalin, che di cui Munari è esponente.
E proprio Graziano Azzalin, consigliere regionale, non perde tempo: “Al comunicato della segretaria rodigina del Pd Tosca Malagugini, che ha inviato una nota polemica dicendo di non voler fare polemica, chiedo semplicemente, per onestà intellettuale di farsi dire chi le ha dettato quelle poche righe e comunicare con un altrettanto trasparente comunicato, quale era stata la candidatura che era stata avanzata dal suo gruppo. Non ne rimarrà sorpresa. Al nome di Domenico Romeo, così come proposto, mi sono opposto personalmente, dovendo essere io a sostenerla in consiglio regionale, alla luce anche dei non esaltanti trascorsi, nello scorso mandato nel quale sono sorti numerosi problemi. Io non mi nascondo e mi sono confrontato con il segretario del partito spiegando perché avrei sostenuto la candidatura dell’avvocato Munari”.
Azzalin, insomma, dice senza mezzi termini di aver remato contro la candidatura di un big del partito polesano. Ma è solo l’ultimo episodio di una guerra che va avanti da mesi. Pochi giorni fa è rientrato il tentativo di far saltare la segreteria provinciale di Giuseppe Traniello a beneficio del suo vice Leo Raito. Si parla di possibili cambi di alleanza di Angelo Zanellato in rotta con Azzalin per la sconfitta elettorale di Porto Tolle, e pronto a cercare sponda nell’area Romeo. E si avvicinano possibili epurazioni in alcuni ruoli chiave del partito, di nuovi colpi di mano per portare in alto nuove maggioranze. Insomma una guerra senza quartiere.
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