Il Pd si frantuma in mille correnti

Qualcuno in casa Pd prova a ricucire. Ma al momento non esiste abbastanza filo da sutura per saldare strappi e lacerazioni sempre più profonde. Il partito dem polesano assomiglia sempre più ad una nave alla deriva, dove i marinai a bordo remano in direzioni diverse, ognuno con un obiettivo da raggiungere, ognuno pronto ad attaccare, scaricare, accusare il collega di partito.

E così ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. L’area Emiliano del Pd non ha gradito l’uscita del consigliere regionale Graziano Azzalin, che ha ammesso di essersi opposto alla candidatura di Domenico Romeo per il cda dell’Ater. Ma non si tratta di una normale replica politica, perché gli “emiliani” sostengono che il nome di Romeo non era stato proposto da alcuno, e che il suo curriculum in Regione non ci è mai arrivato e nemmeno nella sede provinciale del partito. Insomma più che una replica una smentita, anzi una negazione, a dimostrazione che ormai dentro al Pd i partiti sono più di uno.

Ma qualcuno prova a ricucire, si diceva, e per questo l’area Emiliano avrebbe intenzione di convocare una riunione con tutti i big polesani dem. “Ma per fare cosa?” Si chiedono i referenti delle altre aree. Per loro le divergenze sono insanabili, dal punto di vista politico e programmatico.

La geografia dem è in movimento, nel senso che gli esponenti delle aree anime cercano riposizionamenti per avere più spazio. Anche questa è una chiave di lettura per spiegare l’astio e lo scontro scoppiato fra la vecchia area dem di Angelo Zanellato e l’anima della sinistra che fa riferimento a Graziano Azzalin. Si rimpallano la sconfitta elettorale di Porto Tolle, il grande smacco della primavera dem polesana. A dire il vero nei giorni precedenti le elezioni erano stati i dem portotollesi di sinistra a criticare il gruppo di Zanellato per la composizione della lista poi risultata sconfitta, che prima li aveva esclusi, poi riammessi ma senza sanare mal di pancia e divisioni. Le scorie di quei giorni si stanno riverberando anche sulla politica provinciale, dove Angelo Zanellato sta cercando sponda nell’area Emiliano, guidata dal gruppo Romeo, per non ritrovarsi sempre più isolato.

E sono mobili anche alleanze che sembravano consolidate. La segreteria di Giuseppe Traniello, ad esempio, in centri momenti sembra nel mirino dell’area Emiliano, in altri in quello degli “antiRomeo”, di fatto destinata a durare per le divergenze di tutti contro tutti. E pure la sinistra orlandiana appare sempre poco in sintonia con i “rivieraschi” trainati da Raito e Chiarioni. Poi ci sono quelli che cercano di mediare e dare ancora un senso al nome partito, ma sempre alla finestra in attesa della “sparata” di turno. Senza considerare che le turbolenze del Pd nazionale, avviato verso un congresso non ancora definito nei modi e nei tempi, contribuiscono a tenere la temperatura della pentola dem in perenne ebollizione.