VOCE
Consorzio di sviluppo
23.07.2018 - 20:22
Riparte la giostra di nomine e trattative, trasversalismi e mediazioni. Per i nuovi vertici del Consorzio di sviluppo, ma, in prospettiva, anche in vista delle prossime elezioni provinciali (solo per i sindaci).
Martedì prossimo i sindaci soci del Consvipo si riuniranno in assemblea per eleggere il nuovo cda, dopo le dimissioni del presidente Angelo Zanellato. Inoltre per definire la tabella dei contributi dei Comune, il bilancio 2017, il previsionale ed eventuali decisioni da prendere in merito al funzionamento dell’ente. Punti decisivi per il futuro del Consvipo, alla prese con difficoltà economiche e con una diffusa avversione da parte dei soci verso lo statuto e l’attuale mission dell’ente.
Punti strategici figli di una crisi che dura da mesi e che difficilmente potrà essere risolta con la semplice nomina di un nuovo cda. I tanti nodi che stanno per venire al pettine, quindi necessitano di tempi non brevi. Senza contare che i sindaci polesani quasi mai si sono trovati tutti sulla stessa lunghezza d’onda per quel che riguarda il futuro del Consorzio di sviluppo e di altri enti di secondo grado.
I prossimi saranno giorni di grandi mediazioni, con principali protagonisti l’attuale presidente dell’assemblea e facente funzione di presidente Consvipo, Francesco Siviero, il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, il commissario provinciale di Forza Italia Piergiorgio Cortelazzo, affiancato dal responsabile enti locali per Fi Luigi Viaro, e il vicesegretario Pd Leonardo Raito. L’obiettivo è quello di raggiungere un accordo trasversale agli schieramenti di centrodestra e centrosinistra per mettere le basi del funzionamento futuro dell’ente. Il punto di partenza potrebbe essere quello dei numeri, con un cda formato da cinque consiglieri il cui presidente sia di area centrodestra con due consiglieri al centrosinistra. Ma si tratta di una bozza tutta da definire e disegnare in quanto le divergenze, almeno fino a qualche settimana fa erano profonde, anche sulla stessa sopravvivenza del Consvipo.
Provincia e altri Comuni hanno più volte fatto sapere di non essere disponibili a erogare risorse economiche per il Consvipo. Lo stesso Comune di Rovigo più volte si è detto critico con un certo modo di fare, inoltre ha lanciato l’idea di far ricadere i servizi di Consvipo sotto As2. Insomma più che i nomi di un cda c’è da tracciare le linee future del Consorzio. Oppure fare come dicono in molti: liquidare l’attuale ente e ripartire con un’altra veste e altre funzioni.
E non è detto che martedì prossimo l’assemblea non si chiuda con una fumata grigia, con una sorta di compromesso, per mantenere in vita l’ente e dare l’ok al bilancio, rimandando, però, la nomina del cda. Secondo qualcuno la vicenda cda Consvipo va letta assieme al prossimo ricambio in Provincia. La partita potrebbe andar giocata in simultanea, alla ricerca di un’intesa che includa pure il futuro assetto politico di palazzo Celio, anche se le relative elezioni non sono vicinissime.
E tirare a campare fino ad allora non sarà facile. Probabilmente i sindaci e i partiti cercheranno di prendere tempo. La contrapposizione che per mesi ha caratterizzato la politica polesana, da una parte i cosiddetti 35 sindaci di centrosinistra e centrodestra, dall'altra un gruppo di primi cittadini trainato dal sindaco di Rovigo potrebbe essere ritoccata, considerando che con l’attuale girata di spalle della Provincia le quote di Rovigo sono indispensabili per qualsiasi cda.
A meno che nei prossimi giorni non salti fuori il nome di un presidente capace di mettere tutti d’accordo.
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