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Provincia doppio filo col Consvipo, strategie in mano ai sindaci

A palazzo Celio elezioni entro il 31 ottobre

Provincia doppio filo col Consvipo, strategie in mano ai sindaci

Entro il prossimo 31 ottobre la Provincia di Rovigo dovrà rinnovare i suoi vertici. Il Consiglio dei ministri nella serata di martedì ha infatti approvato il decreto Mille proroghe, che contiene anche la definizione della scadenza delle amministrazioni provinciali. La data di stop dei mandati dei presidenti di Provincia è fissata al 31 dicembre 2018, ma entro il 31 ottobre sarà organizzato un election day provinciale per le elezioni di presidente e consiglieri (a votare saranno solo i sindaci di ciascun territorio).

L’amministrazione guidata da Marco Trombini, quindi, ha trovato la sua data di scadenza. Ed ora ci sono dai due ai tre mesi di tempo per preparare liste, tessere alleanze, individuare candidati e costruire coalizioni politiche. Cosa che comunque dovrà avvenire all’interno della geografia dei 50 primi cittadini polesani. Loro dovranno votare per presidente e consiglieri.

Un’elezione che va ad innestarsi in percorsi politici che a livello polesano sono già innescati, Ad esempio il lungo, composito ma mai sufficientemente delineato progetto di un’area vasta che comprenda il Polesine ed alcuni territori limitrofi. E poi la revisione, o il rilancio, se non addirittura la chiusura, del Consorzio di sviluppo. Saranno infatti i sindaci soci polesani a doversi riunire, martedì prossimo, per approvare tabelle economiche e bilancio. E magari provare a disegnare un nuovo cda, in sostituzione di quello guidato da Angelo Zanellato, che si è formalmente dimesso pochi giorni fa.

A guidare le danze sarà il sindaco di Taglio di Po, ed attuale presidente dell’assemblea, Francesco Siviero. Ma la maggioranza dei sindaci però è di casa centrodestra. Una soluzione per sbloccare lo stallo che dura da mesi, quindi, non può che avvenire attraverso un accordo trasversale. E vista l’indisponibilità della Provincia di Rovigo, che ha già dichiarato di non erogare contributi economici e di voler uscire dal Consorzio, ad avere la maggioranza di quote è il Comune di Rovigo, senza il quale non sarà possibile alcuna intesa sui nomi del nuovo cda.

Il problema però è che una linea di azione di alcuni sindaci potrebbe puntare a posticipare di qualche settimana la scelta del nuovo presidente, e del cda, per far rientrare tutto in un mega accordone che possa ricomprendere anche le scelte per le elezioni provinciali. E quindi definire schieramenti e candidati sindaci alla presidenza. Detta così sembrerebbe l’ennesimo accordo spartitorio: la provincia a te, la vicepresidenza a me, la presidenza a quell’altro, i consiglieri di qua e di là. E via di questo passo. Detta volgarmente: un inciucione. In termini più eleganti la ricerca di convergenze per provare a remare tutti dalla stessa parte.

In ogni caso ridurre il futuro del Consvipo al solo cda sarebbe uno sbaglio, in quanto le criticità degli ultimi mesi poi si riproporrebbero all’infinito. Serve una decisione sulle strategie da adottare, sulle funzioni, adeguare regolamento e mission. Insomma ben più di un semplice tagliando allo strumento Consorzio di sviluppo.

Per vedere come potrebbe andare a finire non resta che aspettare martedì prossimo, lì si capirà se l’obiettivo è rilanciare da subito il Consvipo o prendere tempo per vedere cosa succede.

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