Strisce invisibili sul Viale, a 5 mesi dall’orrore

 E’ l’imbocco dalla tangenziale dove in genere si pigia sull’acceleratore ed è un tratto a rischio. Perché a fianco ci sono gli impianti sportivi, frequentatissimi in tutta la settimana anche da giovani. E perché con l’arrivo della questura, è diventato un quartiere molto più movimentato. Stiamo parlando di viale Tre Martiri, la strada che porta fuori dal centro cittadino, quella su cui un ragazzino di 14 anni di origini straniere è stato investito, cinque mesi fa e dopo l’incidente è rimasto in coma.

Il 14enne stava attraversando le strisce pedonali, che più che sbiadite sono inesistenti. Il ragazzino era appena uscito dagli impianti sportivi del Gabrielli, giocava a calcio.

La sua vita si è fermata quando un’auto lo ha travolto facendolo sbalzare su un’altra auto e poi a terra.

Da allora, le strisce pedonali sono rimaste sbiadite com’erano, e il segnale verticale di attraversamento pedonale... quello ha attraversato varie vicissitudini. Giaceva coricato sul ciglio della strada, proprio all’altezza della nuova questura.

Poi è stato sistemato alla meno peggio per tenerlo in piedi e ben visibile. Ma da qualche settimana è tornato steso per terra.

I residenti prima si sono lamentati, poi si sono indignati. Ora alcuni volenterosi ogni tanto lo tirano su per ricordare che effettivamente un segnale verticale deve stare in piedi ed essere ben visibile, non stare nascosto a terra, affinché venga ignorato.