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Cavarzere

Omicidio Maila, l’autopsia conferma il massacro

Ieri l’esame autoptico sul corpo della 37enne: morta sotto le botte del marito

Omicidio Maila, l’autopsia conferma il massacro

E’ stato un massacro. Botte fino a morire. Nessun colpo fatale, ma una serie di traumi e lesioni: tante, troppe per Maila Beccarello, la 37enne trovata priva di vita nel giardino della bifamiliare a Cavarzere, al civico 13 di via Regina Margherita, giovedì scorso. La donna è morta dopo essere stata picchiata dall’uomo che amava, e con il quale era sposata : Natalino Boscolo Zemello, due anni più piccolo. Le prime indiscrezioni sull'autopsia eseguita ieri sul corpo di Maila non lasciano scampo ai dubbi: è morta per essere stata massacrata di botte dal marito. E oggi, carabinieri e scientifica, eseguiranno un nuovo sopralluogo nell’appartamento dove si è consumata la tragedia.

Boscolo, al gip e al pm, durante l’interrogatorio, ha spiegato che tutto sarebbe accaduto dopo una lite partita in giardino, scatenatasi a causa della gelosia di Maila per un sms. Lui l’avrebbe poi colpita, ma solo “con due schiaffi e un pugno, non di più”. Versione riportata ad alcuni giornalisti dall’avvocato di fiducia di Boscolo, Andrea Zambon, al termine dell’interrogatorio in carcere dove il 35enne è detenuto da giovedì mattina.

Il marito di Maila era ai domiciliari per una tentata truffa. Doveva scontare 1 anno e 8 mesi, ed era considerato un detenuto modello: non solo rispettava tutte le regole, ma era talmente diligente da avere anche dei piccoli permessi per andare a fare la spesa o sostare in giardino. La coppia, da qualche anno, viveva a Cavarzere. Erano molto riservati, e quando uscivano erano sempre mano nella mano. Se di lui ricordano solo alcuni vicini, lei aveva svariati conoscenti in paese, e mai si era confidata su quanto accadeva tra le mura domestiche. Qualcuno aveva iniziato a notare degli strani lividi, ma Maila aveva sempre detto quelle che, alla luce di quanto accaduto, erano solo “scuse”. Un femminicidio che ha sconvolto l’intera comunità di Cavarzere, scatenando una lunga serie di reazioni. Una vita spezzata dalla violenza, dal mancato coraggio di denunciare colui al quale era stato giurato amore eterno.

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