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IL CASO

Sequestrata l’auto dell’investitore

Devis Vezzaro, 42 anni, è stato operato nella notte di sabato a ginocchio e braccio. L’ipotesi di reato è lesioni aggravate. Sull’omissione di soccorso Costa si difende: “Ho chiamato”

Sequestrata l’auto dell’investitore

L’ipotesi di reato è lesioni aggravate. Sull’omissione di soccorso Costa si difende: “Ho chiamato”

E’ stato operato al braccio e al ginocchio, Devis Vezzaro, il 42enne di Vicenza, gestore dell’ex manicomio di Granzette, che nel pomeriggio di sabato è stato travolto dall’auto guidata da Roberto Costa, 69enne, il rodigino responsabile della rivista online Bianco e Nero ed ex “nume tutelare” del Manicomio di Granzette. Lesioni alla rotula, ferite alla testa e al gomito, oltre a traumi generali, per non parlare dello choc. Da una prima ricostruzione, infatti, testimoniata anche dal custode dell’ex manicomio, Costa avrebbe ingranato la prima e puntato su Vezzaro travolgendolo da dietro. Il 42enne è prima finito sul cofano, sfondando il parabrezza e piegando il montante di metallo. Poi è caduto a terra, svenendo. Nella notte di sabato è stato operato dai medici dell’ospedale di Rovigo.

“E’ stato un atto premeditato - dichiara la moglie, Erika Vendramin - Avevamo più volte denunciato gli atti di ostruzionismo e non solo del Costa, ma non pensavamo che sarebbe arrivato a tanto”.

Costa, che a sua volta nel tempo avrebbe denunciato i suoi “avversari”, dopo l’investimento è andato nella sua casa. Poi alle 16,35 si è presentato in questura. Qui è stato raggiunto dagli uomini della polizia locale, guidati da Giovanni Tesoro, che procedono nell’inchiesta, che verosimilmente è aperta per lesioni aggravate. Quanto all’omissione di soccorso è lo stesso Costa che in un comunicato stampa dice di aver chiamato subito questura e ambulanza (“quale omissione le telefonate sono registrate”, scrive).

Il pm Monica Bombana, ha sentito informalmente sia Roberto Costa che Devis Vezzaro, ma non si è ancora espressa ufficialmente sulle ipotesi di reato. Intanto, ha disposto il sequestro dell’automobile di Roberto Costa.

Sabato Costa era entrato con la sua auto nel parco dell’ex manicomio perché doveva prelevare una sua installazione. Poi l’ennesimo battibecco. A detta di Costa Vezzaro avrebbe sferrato un pugno alla direzione di Costa dopo avergli chiesto di rimuovere alcuni articoli diffamanti dal blog. Poi l’investimento che appare un gesto folle.

Nonostante il trauma, Devis in un post su Facebook, tuttavia annuncia: “Hanno tentato di rompermi e fermarmi. Tengo duro e mantengo le promesse! Inaugureremo il parco alla popolazione per il 7 ottobre. Sarà dura e chi volesse aiutarci ora più che mai sarà gradito”.

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