Moggi, anche il Polesine si spacca

Pro e contro. Di qua o di là, o se si preferisce restare in tema calcistico, e juventino: bianco o nero. L’arrivo di Luciano Moggi in città, questa sera in piazza Vittorio Emanuele alle 21,20, continua a far discutere e a dividere. Difficile trovare un non juventino che non abbia da ridire sulla scelta di invitarlo in città per presentare il suo libro “Il pallone lo porto io”. Difficile trovare uno juventino che rifiuta l’idea di andare a sentire quel che ha da dire. Ma è quasi impossibile uscire dalla logica del tifo, perché se in Italia c’è una cosa che unisce è la nazionale di calcio, mentre una che divide è il tifo per le squadre di club.

Paolo Avezzù (presidente del consiglio comunale) e Fabio Benetti si erano già dichiarati contrari. Leonardo Raito, invece, sindaco di Polesella, e noto juventino mette in fila un ragionamento che appare difficile da contestare: “Credo che la vita e la carriera di Luciano Moggi non possano ridursi esclusivamente a Calciopoli, che, tra le altre cose, ha contorni ancora non ben distinti e ha visto anche penalizzate, ma non come la Juventus, altre società (Milan, Fiorentina, Lazio). Moggi da allora non può più esercitare il ruolo di dirigente sportivo. Oggi continua a essere un personaggio pubblico, partecipando a moltissimi programmi tv e tenendo una rubrica fissa sul quotidiano Libero. Gli spazi pubblici da cui discettare, pertanto, non gli mancano e non gli sono stati preclusi, quindi ritengo che non ci sia niente di male se viene ospitato a Rovigo. Di sicuro ho visto cose ben peggiori. Se penso a gente che invita ex terroristi a parlare nelle scuole e nelle università”.

Raito però non si sottrae a scoccare frecciate: “Se poi è una questione di tifo, devo dire che la mia Juventus ha pagato più di ogni altra società in Italia, macchiando con la serie B la sua gloriosa storia. E se mi si permette l’ironia, forse gli interisti dovrebbero dire grazie a Moggi e a Calciopoli. Non vincevano lo scudetto dal 1989… hanno comprato Ibrahimovic e Vieira con due lire. Se tutto questo non fosse successo magari sarebbero ancora lì ad aspettare”.

In posizione diversa, però, si pone Enrico Ferrarese, sindaco di Stienta e grande tifoso interista: “Premesso che ognuno è libero di invitare chi vuole - dice - e che la libertà di parola va concessa a tutti, io personalmente non avrei invitato Moggi. Calciopoli è stato un fatto di cronaca, e non vorrei che Moggi, dando la sua versione, provasse a ribaltarne gli esiti, con, magari, il secondo fine di guadagnarci qualcosa facendo promozione a sè e al suo libro. Dal punto di vista etico il giudizio sull’ex dirigente sportivo, radiato dalla federazione italiana, lo ha dato la storia. Poi, per carità ognuno può invitare chi vuole, non sarà certo l’unico, e nemmeno l’unico, caso di ospiti non opportuno”.

Insomma di divide il centrodestra di Rovigo, si dividono i politici, e i tifosi polesani. In ogni caso l’evento ha fatto parlare di sé, e per gli organizzatori è già un successo.