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West Nile

Contagio a macchia di leopardo

Bimbatti: “Serve un piano coordinato di disinfestazione”. Tra Veneto ed Emilia Romagna 11 morti

Contagio a macchia di leopardo

Il West Nile continua a mietere vittime. L’altra notte si è verificato il quarto decesso per la febbre del Nilo a Ferrara, che registra anche l’ennesimo ricovero per i sintomi legati al virus. A perdere la vita una donna di 88 anni ricoverata in ospedale diversi giorni prima.

I ricoveri inoltre continuano a fioccare in tutto il nord Italia, alcuni casi in provincia di Pordenone, in Romagna, in Lombardia, tanto che si fa fatica a tenere il conto di un virus che, con tutta probabilità, continuerà a tenere banco per il resto dell’estate e l’inizio dell’autunno. Il virus, insomma, sta contagiando a macchia di Leopardo, comparendo in numerose province del nord Italia.

E allora i Comuni, anche quelli polesani, non possono che continuare a a fare disinfestazioni e opera di sensibilizzazione per comportamenti corretti. Anche Rovigo insiste nella prevenzione, con l’assessore all’ambiente Andrea Bimbatti che spiega: “La disinfestazione va fatta a largo raggio. E come ha spiegato il direttore generale dell’Ulss Compostella, per il 2019 occorre muoversi in tempo. Per questo le amministrazioni comunali polesane si ritroveranno, verso novembre, per impostare un piano di disinfestazioni che possa coprire tutto il territorio polesano. Solo così si potrà realizzare una copertura efficace. Si tratta di coordinarsi fra i sindaci, non credo sia una questione di risorse economiche, ma di mettere in azione un piano che preveda azioni coordinate fra tutti i Comuni e l’autorità sanitaria”.

L’obiettivo è di evitare che si verifichi quello che si è verificato quest’anno, come è emerso dalla riunione della Conferenza dei sindaci quando saltò fuori che quasi un terzo dei Comuni aveva fatto poco o niente in tema di disinfestazione, depotenziando, di fatto, quella invece realizzata nei territori vicini. Molti Comuni, inoltre, come Canaro, ma anche altri paesi, sono arrivati al secondo o terzo ciclo di disinfestazione, come ha suggerito l’Ulss 5 polesana.

In Polesine fino ad ora i casi di persone che si sono ammalate a causa del virus West Nile sono già 45, un numero elevatissimo se rapportato alle altre province venete o dell’Emilia e soprattutto in proporzione alla densità abitativa del territorio.

In Veneto, invece, si sono registrati un centinaio di casi con Padova a guidare, assieme a Rovigo, questa particolare, e inquietante graduatoria. Le vittime per ora sono 11: 4 a Ferrara, due in provincia di Ravenna, 5 in Veneto tra Verona, Padova e Treviso.

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