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Bobosindaco, ultimatum a Omar

Barbujani duro con la maggioranza: “Non sono autonomi, aspettano input esterni”. Lisi sul Csa: “Doveva chiedere le dimissioni della Passadore invece è in atto un armistizio”.

Bobosindaco, ultimatum a Omar

Come in ogni guerra che si rispetti, c’è sempre un ultimatum, solitamente di un mese. E’ questo il senso della conferenza stampa indetta dall’ex sindaco Massimo Barbujani, attorniato da un gruppo di fedelissimi della Bobosindaco, per dare un vero e proprio ultimatum al primo cittadino Omar Barbierato e alla sua giunta civica.

“I 100 giorni di prova si concedono a tutti, poi non ci saranno più scusanti di noviziato: ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità”. E aggiunge maliziosamente: “La nuova giunta è in carica da circa 70 giorni”. Ergo: ancora un mese e la luna di miele - se mai ce ne sia stata una - sarà finita.

Intanto la Bobosindaco affila le armi e lascia intendere chiaramente che non risparmierà nulla, pronta a ribattere colpo su colpo. Prima di entrare nel merito di singoli problemi, Barbujani fa un’osservazione di metodo. “Abbiamo la netta impressione - dichiara - che sindaco, giunta e consiglieri non siamo autonomi nello svolgere la loro attività istituzionale, spesso emerge chiaramente che aspettano qualche input esterno. Ultimo caso quanto successo in seconda commissione: potevano tranquillamente scegliere il presidente fra i tre consiglieri di maggioranza, invece si è visto chiaramente che erano impreparati, non avevano il compitino pronto”.

Tra le diverse questioni sul tappeto, l’ex sindaco mette come priorità piazza Cavour. “L’aspetto più imbarazzante è il silenzio, l’incapacità di decidere, ancora non sappiamo che cosa vogliano fare su piazza Cavour, è passato più di un mese dall’assemblea pubblica indetta dallo stesso Barbierato, ma ancora non c’è una risposta. Ho parlato con alcuni tecnici e in una settimana si può tranquillamente risolvere la questione riattivando una decina di parcheggi”. E su piazza Cavour annuncia che “in consiglio comunale sbugiarderò più di qualcuno degli uffici tecnici che ha dichiarato di essere stato tenuto all’oscuro del progetto: ogni cosa a suo tempo”.

Quindi Bobo si è detto scandalizzato per quanto successo la sera della gara podistica “bastava un minimo di buon senso per non lasciare 400 atleti sotto la pioggia, invece abbiamo un’amministrazione comunale dove sindaco e assessori hanno paura di prendersi il minimo di responsabilità e il prezzo ricade sulla comunità. E non si tratta solo di brutte figuracce”.

Molto dura Anna Paola Lisi sulla vicenda della Casa di riposo. “Barbierato – ha tuonato – aveva proclamato ai quattro venti per tutta la campagna elettorale, che il primo atto da sindaco sarebbe stato quello di chiedere le dimissioni del cda, non mi risulta che abbia firmato nessun atto in tal senso, anzi assistiamo a un qualcosa che molto assomiglia a un armistizio tra sindaco e Passadore: adesso in riviera Sant’Andrea non succede più nulla, non ci sono più emergenze, invece mi è stato segnalato che qualche famigliare ha espresso l’intenzione di portare via il proprio caro”.

In apertura dei lavori, Lisi, a nome di tutto il gruppo politico, ha espresso piena vicinanza alla famiglia della 17enne perseguitata da un serbo, auspicando che al più presto tutto possa tornare alla normalità. Ed ha punzecchiato Barbierato: “Esprimere solidarietà in una vicenda così delicata e dolorosa, non significa strumentalizzare”.

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