VOCE
SANITA’
15.09.2018 - 21:53
Domani le ispezioni dell’Ulss 5 nella casa della donna contagiata dal pericoloso batterio
La paziente di 61anni contagiata dal batterio della legionella risponde alle cure antibiotiche specifiche, ma rimane tuttora ricoverata nel reparto di oncologia all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo. Le sue condizioni, in un quadro di grave patologia pregressa, sono dunque stabili.
L’origine del contagio, invece, è ancora oggetto dell’indagine dell’Ulss 5, che domani con i tecnici farà un prelievo nella casa della donna, una rodigina, per individuare la presenza del batterio. Le analisi fatte in ospedale, proprio nel reparto di oncologia, all’indomani del risultato del test che il 10 settembre ha rilevato il contagio nella paziente, sono ancora da sviluppare. “Ci vogliono circa cinque giorni affinché i campioni vengano sviluppati per individuare o escludere il batterio della legionella - spiega il direttore sanitario dell’azienda sanitaria polesana Edgardo Contato - per cui stiamo ancora attendendo, mentre abbiamo preso accordi con il marito della donna per fare un accesso nella casa della signora”.
Le strutture tecniche dell’Ulss 5, responsabili dei controlli e della manutenzione dell’ospedale, dopo il riscontro positivo della presenza di legionella, hanno effettuato immediatamente una revisione sullo stato dei sistemi di sicurezza per i pazienti.
Gli approfondimenti messi in atto dalla Commissione tecnica aziendale per la prevenzione della legionella comprendono in sostanza un’indagine epidemiologica, la verifica dello stato clinico del paziente e della documentazione sanitaria, sopralluoghi e rilievi delle sale di degenza e degli impianti correlati, controlli clinici di tutti i pazienti ricoverati, controlli ambientali agli impianti idrici e di climatizzazione e la revisione delle procedure assistenziali in atto.
Verifiche che sono tutt’ora in corso, e coinvolgono tutte le strutture deputate a garantire l’igiene e la funzionalità delle attività di degenza, tra cui la Direzione ospedaliera, il servizio tecnico, il sevizio igiene sanità pubblica, il servizio prevenzione protezione ambientale, il reparto di malattie infettive e il servizio di microbiologia.
Quattro anni fa, il 3 giugno del 2014, in ospedale a Rovigo un 75enne era morto perché contagiato dal batterio delle legionella, che provoca difficoltà respiratorie. L’uomo, anche lui un malato oncologico e dunque immunodepresso, era stato ricoverato nei giorni precedenti, nel reparto di oncologia a Rovigo. Poi era stato dimesso. successivamente era stato portato in pronto soccorso con gravi difficoltà respiratorie. Era stato sottoposto alle analisi e poi ricoverato in malattie infettive. Sul caso anche la procura di Rovigo e il pm Fabrizio Suriano avevano aperto un fascicolo e disposto autopsia per stabilire le cause della morte.
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