VOCE
Consorzio di sviluppo
16.09.2018 - 19:43
E la parità di genere? Per il Consvipo è un optional? Eppure il nuovo cda del Consorzio di sviluppo è tutto al maschile, tre amministratori, guidati da Guido Pizzamano (Gli altri due consiglieri sono Riccardo Bergamo e Giovanni Salvaggio) e nemmeno una componente del gentil sesso. Che fare l’amministratore di del Consvipo sia compito per uomini dalle spalle grosse è indubbio, visto il carico di grane, rogne e polemiche ma la legge sulle società partecipate dice altra cosa. E così in attesa di spiegazioni che potrebbero chiarire ogni dubbio, tipo quello su consorzi o eccezioni di qualsiasi genere alla regola, c’è chi potrebbe sollevare questa eccezione mettendo in dubbio la legalità di un cda da poco insediatosi.
Di sicuro la legge sulle società a partecipazione pubblica dice che i consigli di amministrazione quando sono formati da più soggetti devono prevedere la cosiddetta quota rosa, ossia almeno una parte dei posti assegnata al genere femminile. E questo vale per società e consorzi. Poi, è ovvio, c’è sempre un codicillo, un cavillo, una sentenza di qualche corte, in grado di prefigurare la classica eccezione alla regola.
Intanto il Consvipo potrebbe dover fronteggiare l’ennesima situazione di criticità. Perché se nei mesi precedenti nessuno ha mai sollevato osservazioni di questo tipo (pure il precedente cda era tutto al maschile), ora con le artiglierie pronte a muovere guerra politica ogni strumento potrebbe rivelarsi utile. ogni arma buona per sgambettare l’attività del Consvipo.
E pare destinato ad avere poco successo il tentativo del presidente Pizzamano di incontrare i sindaci a piccoli gruppi prima dell’assemblea del 25 settembre. Il numero uno dell’ente ha infatti convocato un incontro con alcuni primi cittadini polesani per venerdì prossimo. Un vertice al quale sono stati invitati una quindicina di sindaci, fra questi anche Massimo Bergamin di Rovigo. Una riunione con l’obiettivo di appianare divergenze e cercare una linea comune per il prossimo futuro del Consvipo. Molto difficile però che Bergamin riveda la propria posizione, che lo ha portato a disertare le ultime riunioni dell’assemblea dei sindaci-soci. Il sindaco di Rovigo ed altri suoi colleghi da tempo sostengono l’uscita dall’ente o comunque la necessità di una revisione totale del consorzio, cosa mai impostata.
Il presidente Pizzamano probabilmente vuole sondare la disponibilità per la formazione di un comitato dei sindaci, per collaborare all’attività dell’ente. Un organo non previsto dallo statuto, che non convince tutti e che, pure questo, potrebbe essere impallinato da quei Comuni non in linea con quelli che hanno votato l’attuale cda.
Ma la situazione è fluida, e potrebbe rimanerlo per alcune settimane. La partita Consvipo, infatti, va letta nel quadro delle prossime elezioni provinciali, fissate per la fine di ottobre, quando sindaci e amministratori comunali saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente di palazzo Celio. A lui poi spetterà decidere se rientrare o rimanere fuori da ogni ragionamento Consvipo (palazzo Celio detiene quasi la metà delle quote). Ecco allora che gli schieramenti si potranno delineare meglio in vista delle candidature prima e delle elezioni poi. A giocare su questo tavolo del Risiko polesano sono gli amministratori dei Comuni polesani, in parte svincolati dai partiti politici e in parte no. Ecco perché fino alla fine del mese niente si sbloccherà a livello provinciale. Sempre che un cda troppo “macho” non finisca col diventare dai piedi d’argilla e non più in grado di rimanere in piedi.
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