VOCE
Occhiobello
18.09.2018 - 21:31
Diciotto ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Bologna, 9 arresti in flagranza e ben 3493 chili di hashish sequestrati senza contare le numerose perquisizioni domiciliari e il sequestro di beni e conti correnti per svariati milioni di euro. E’ questo l’esito della vasta operazione “Double Game”: un maxi blitz antidroga della Polizia di Stato, in collaborazione con la Dia, che dalle prime ore dell’alba di ieri ha posto fine a un’organizzazione criminale, dedita al traffico di droga, e responsabile dell’importazione di 3mila chili di hashish arrivati presso il porto di Marina di Pisa. Arresti e fermi eseguiti in mezza Italia. Un traffico messo in piedi da un gruppo di persone, ben organizzato, che in è riuscito a far arrivare dal Marocco l’ingente quantitativo di hashish che, venduto, avrebbe fruttato ben 7 milioni di euro.
Una lunga indagine, eseguita in più step, che alla fine ha visto coinvolto anche un cinquantaduenne di Occhiobello. Tutto è partito nell’ottobre del 2013, quando gli inquirenti hanno iniziato a lavorare sulla pista di un’ importazione di un ingente quantitativo di stupefacenti tramite imbarcazione. Il successivo sviluppo delle attività ha permesso di delineare l’esistenza di un’ articolata organizzazione criminale, dedita stabilmente al trasporto di grossi quantitativi di hashish e cocaina. I promotori finanziatori dell’organizzazione sono stati identificati nel milanese: persone che costituivano una sorta di “direttivo” che provvedeva alla pianificazione delle attività e all’assegnazione dei ruoli. Nella fattispecie, ad ognuno dei promotori faceva capo un “ramo esecutivo” i cui componenti riferivano in via esclusiva l’operato, seguendo la catena di comando. Parallelamente, ognuno dei promotori era a capo di una autonoma associazione “satellite”, utilizzata per la distribuzione sul mercato dello stupefacente importato, suddiviso una volta giunto in Italia, in quote proporzionali agli investimenti.
A seguito dell’arresto di un appartenente all’organizzazione, e al sequestro di un carico di droga effettuato su Milano, i componenti dell’organizzazione hanno progettato una nuovo carico di droga, cominciando con l’individuazione di una nuova imbarcazione idonea al trasporto dello stupefacente: la “Café del Mar”. L’equipaggio però, è stato fermato subito dopo l’attracco, e in una “botola” di legno, gli inquirenti hanno trovato un vano ricavato dalla modifica della struttura della sala macchine, all’interno del quale sono stati sono stati trovati 124 pacchi di varie dimensioni confezionati con nastro da imballaggio. Lì erano stati nascosti i tremila chili di droga. Traffico di droga, blitz all'alba: raffica di arresti, in corso sequestri e perquisizioni.
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