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Il disastro del ponte Morandi ricreato in Pescheria Nuova

I ragazzi dei Geometri realizzeranno il modello che spiegherà le cause del crollo

Il disastro del ponte Morandi ricreato in Pescheria Nuova

 Ecco come è crollato il ponte Morandi. Ecco come e perché si è verificata la tragedia che il 14 agosto scorso ha devastato il centro di Genova e causato la morte di 43 persone. Si tratta di un plastico al quale stanno lavorando i ragazzi delle ultime classi dell’istituto per geometri di Rovigo. Una ricostruzione, su scala, che sarà esposta nel prossimo dicembre alla Pescheria Nuova sul Corso del Popolo.

Il compito, svolto dai futuri geometri, sotto la guida dei loro insegnanti, servirà sia a capire le cause del disastro, sia fare chiarezza sulle moderne tecnologie legate alle costruzioni delle grandi infrastrutture.

All’interno della Pescheria, così, ci sarà un grande plastico del ponte, si parla di alcuni metri di lunghezza, oltre a riferimenti progettuali, immagini digitali ed altri contributi. E non solo, perché i visitatori potranno anche assistere alla ricostruzione del crollo del ponte e di come pilastri e travature hanno ceduto causando un disastro di proporzioni immani, che ha spezzato vite, danneggiato case e spaccato in due la città di Genova, e, dal punto di vista stradale, la regione Liguria.

Sarà anche l’occasione per riflettere sull’importanza delle opere di manutenzione necessarie a mantenere in perfetta efficienza le infrastrutture e sui rischi che incuria, trascuratezza o inceppamenti burocratici possono portare ad opere di vitale importanza per la collettività. Un lavoro, quindi, che unisce la didattica di materie di scuola (strutture, progetti, calcoli) con l’attualità di un tema sempre all’ordine del giorno.

L’esposizione del plastico del ponte Morandi sarà aperta in determinati orari e visitabile da parte di tutti i cittadini.

Un anno fa gli studenti dell’istituto per geometri sono stati protagonisti di un altro plastico, quello del tempio di Vasandhi che dovrebbe essere realizzato in India nel quadro di un progetto di collaborazione legato al libro Vasandhi di Rinaldo Boggiani. Il plastico del tempio, era stato poi esposto per alcune settimane al centro commerciale La Fattoria di Borsea. Anche in quell’occasione gli studenti studiarono e definirono il progetto al computer, per poi realizzarlo concretamente.

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