Cerca

Politica

Bufera Pd: “Due pesi e due misure”

Julik: “Graziano si conferma uno spregiudicato capocorrente”. Venerdì burrasca in direzione

Bufera Pd: “Due pesi e due misure”

Qualcuno talvolta si chiede se del Pd polesano si siano perse le tracce. No, rispondono i più attenti, basta seguire la sequenze di lite, malumori, attacchi e faide interne. Siamo alle solite, insomma. I dem della provincia di Rovigo tornano a far sventolare le bandiere delle correnti, che in Polesine sono assimilabili a dei piccoli partiti.

La bufera è scoppiata, e scoppierà, ancora sul tema delle nomine. Ad accendere la miccia mai disinnescata è stata la nomina, l’altro giorno, di Benedetta Bagatin nel cda di Sistemi territoriali. Nominata dal Pd regionale, dove siede Graziano Azzalin, della cui area politica fa parte la Bagatin. Poche settimane fa a finire nel cda polesano dell’Ater era stato, sempre su nomina regionale, il dem rodigino Gianfranco Munari, pure lui vicino all’area Azzaliniana. Ecco allora che le proteste dei gruppi dem “ostili” ad Azzalin hanno ripreso vigore. Lo stesso, ma in senso opposto, era avvenuto quando nel cda di Asm spa era stata nominata Virna Riccardi, segretaria dem di Rovigo centro ed esponente dell’area Romeo.

La tensione è schizzata nuovamente alle stelle, tanto che alla direzione provinciale di domani i malumori verranno esternati nei confronti della linea della segreteria.

“Ancora una volta - tuona Julik Zanellato, che torna a parlare dopo un periodo di silenzio - si adottano due pesi e due misure. I malumori ci sono, e sono evidenti. Quello che io contesto è soprattutto il metodo, qualcuno ha scelto di indicare un nome senza consultare il resto del partito”. Poi va giù ancora più duramente nei confronti del consigliere regionale Azzalin: “Anche in questa occasione Azzalin ha dimostrato di essere un abile e spregiudicato capocorrente e non un leader di partito. Un leader ha a cuore la pluralità e l’unità del partito che rappresenta nelle istituzioni, un capocorrente si limita a rafforzare la propria sfera di potere. La buona politica è tutt’altra cosa”.

La direzione di domani è stata convocata per definire la linea del partito alle elezioni provinciali del 31 ottobre. Elezioni dove il peso dem sarà marginale, anche se potrebbe tornare buono per appoggiare un candidato del centrodestra piuttosto che un altro in caso di spaccatura tra lega e Forza Italia. Il Pd però potrebbe anche scegliere di giocare la carta di un candidato di bandiera spendendo il nome di uno dei suoi sindaci. Un nome che gira è quello di Francesco Siviero, di Taglio di Po.

Ma ad agitare le acque del partito sono e saranno le liti interne. E’ infatti in atto un riposizionamento di alcune aree interne ai dem polesano, il tutto in vista del congresso provinciale, non ancora fissato, ma che dovrebbe celebrarsi nel 2019. Ed ecco che il gruppo che fa riferimento ad Angelo Zanellato sarebbe pronto a ribadire la propria “lontananza” dall’area Azzalin, andando così a potenziare le forze della zona Romeo. Movimenti e malumori che potrebbero anche arrivare a minare l’attuale segreteria guidata da Giuseppe Traniello Gradassi. Nessuna sfiducia è data per imminente, ma potrebbe scatenarsi una sorta di logoramento costante, una guerriglia non certo sconosciuta alle batterie democrat sempre pronte a cannoneggiare tra Adige e Po.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400