Accusa l’ex, ma non è lui il rapinatore

Si era rivolta ai carabinieri dichiarando di essere stata vittima di una rapina da parte di due persone in concorso, una delle quali, secondo quanto aveva affermato, sarebbe stato il suo ex compagno. Ma, dopo la denuncia, i successivi riscontri hanno escluso che il ragazzo potesse essere stato l’autore della rapina. Per questo, una 27enne di Pontecchio è andata a processo con l’accusa di calunnia. Oggi, in tribunale, la sentenza a carico della giovane, con la condanna a due anni, pena sospesa.

I fatti denunciati si sarebbero verificati a febbraio del 2015, a Pontecchio Polesine. La ragazza aveva denunciato l’episodio ai carabinieri di Rovigo, incolpando, secondo l’accusa pur sapendolo innocente, il suo ex, un 31enne, affermando di aver subìto una rapina da parte dello stesso in concorso con un’altra persona non identificata. Ma poi non sono emerse prove a carico dell’uomo, nè è stata individuata l’altra persona che, secondo la denuncia della ragazza, avrebbe agito in concorso con il primo nel commettere la rapina.

Infatti, anzitutto, non sono stati trovati riscontri ai fatti dopo aver visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza installate dal comune di Pontecchio Polesine; inoltre, il 31enne si trovava al lavoro nel momento che era stato indicato nella denuncia come periodo della presunta rapina. Per questo, l’uomo è stato scagionato completamente. E oggi è arrivata la condanna per calunnia a carico della 27enne.

Secondo la difesa, la donna afferma di essere stata aggredita da qualcuno, e non c’è prova che l’episodio non sia avvenuto, denunciando un fatto attribuito all’ex compagno, che poi non è risultato colpevole. Peraltro, al momento della denuncia la ragazza appariva un po’ fragile, a causa di alcuni problemi personali che aveva avuto in quel periodo. La difesa ha annunciato appello.