VOCE
Economia
14.10.2018 - 19:36
Saranno anche in calo in tutta Italia, ma in Polesine l’importo medio dei protesti, soprattutto cambiali scoperte, resta fra i più alti del Paese. Come dire che in provincia di Rovigo i titoli andati in protesto, cioè scoperti, dimostrano ancora le difficoltà di molte persone, affossate da una crisi economica che continua a far sentire i propri strascichi, sia sul piano economico che sociale. Nel 2017 in Polesine ci sono stati 1.061 protesti. In gran parte si tratta di cambiali scoperte, emesse in modo azzardato, o che chi pensava di riuscire a farvi fronte ha dovuto cedere alle tenaglie della crisi. Per l’esattezza le cambiali protestate sono state 912, con un importo medio di 2.049 euro. Ed essendo un dato medio significa che molte di queste cambiali, andate al macero, avevano importi molto superiori.
Ed è proprio questo importo medio delle cambiali a far schizzare il Polesine ai primi posti della graduatoria nazionale per valore medio delle cambiali scoperte. Una lista guidata da Udine (2.338 euro di valore medio). A seguire ci sono, Milano (2.1150), Roma (2.116 euro) Frosinone, Padova (2.087 euro e 2.651 cambiali) Agrigento. Insomma anche analizzando questi dati si vede come in Polesine ci siano ancora molte persone con difficoltà economiche o incapaci a rispettare impegni presi. Questo anche a causa di un mercato del lavoro che rimane balbettante con un’occupazione insufficiente e poco stabile.
Cifre che emergono da uno studio di Unioncamere che evidenzia i protesti in fortissimo calo in Italia. Nel corso del 2017 sono stati protestati quasi 513mila effetti, tra assegni e cambiali, per un valore pari a circa 829 milioni di euro. Quasi mezzo miliardo di euro in meno (-37%) rispetto a due anni fa quando l’entità dei protesti aveva superato quota 1,3 miliardi di euro. Nel Lazio si registra il record del numero degli scoperti (88.690), seguito da Lombardia (77.627) e Campania (76.062). Questa, quindi, la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sui dati raccolti dalle Camere di Commercio.
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