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Prostituzione

“Quelle mie notti nei bordelli”

Il racconto di un 40enne polesano, habitué del sesso a pagamento: “Le scelgo online contratto al telefono. Mi sposto di 20 chilometri per non essere riconosciuto”.

“Quelle mie notti nei bordelli”

“Inutile girarci intorno. Io le donne le pago, e lo faccio per poter esercitare su di loro un potere che, altrimenti, non avrei”. E’ la testimonianza shock di un polesano, habitué del sesso a pagamento. Il nostro uomo ha poco più di 40 anni, è nato e cresciuto nella nostra provincia, è divorziato e ha un figlio che vive con l’ex moglie. E le donne che frequenta le “seleziona” via internet.

“Forse è una questione di insoddisfazione - racconta il 40enne polesano - di dipendenza o voglia di cose facili e sicure, o forse è un modo per limitare la solitudine. Ma credo si tratti di un mix di tutte queste cose alle quali aggiungerei anche il fatto di poter fare qualcosa che normalmente, con altre donne, non potrei fare senza essere giudicato in un certo modo”.

Una sorta di voler “vincere facile”, insomma, che fa capire come da qualche tempo si sia persa la passione per il corteggiamento, anche per quelli che normalmente definiamo rapporti occasionali. Oggi, complice sicuramente l’avvento di internet, tutto è molto più semplice ed immediato ance per chi decide di andare a prostitute.

“I siti dove puoi trovare le ragazze sono davvero tanti, basta conoscerli un po’ e puoi scegliere dove e da chi andare; ce ne sono ormai in ogni paese. Io di solito non vado mai vicino a casa perché è facile essere riconosciuto ma basta spostarsi di una ventina di chilometri - racconta l’uomo - le cifre sono più o meno le stesse da tutte le parti, se non chiedi prestazioni particolari, e la contrattazione le fai per telefono. Quando arrivi da lei, sai già quanto spendi”.

Il servizio completo sulla Voce in edicola martedì 16 ottobre.

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