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Bonus per i libri, Comuni nel caos

Chiesti documenti extra a famiglie extracomunitarie, ma in Polesine pochi lo sanno: le domande potrebbero essere tutte incomplete, e venire respinte in massa.

Bonus per i libri, Comuni nel caos

Vuoi il bonus libri? Se sei straniero, devi presentare un certificato, rilasciato dal tuo Stato di appartenenza, che attesti che non hai redditi o immobili laggiù. Lo prevedono le istruzioni rilasciate dalla Regione per poter chiedere il sussidio, legato all’Isee familiare.

Insomma, i genitori dei bambini stranieri iscritti alle scuole dell’obbligo, anche in Polesine, devono - se vogliono ottenere il bonus regionale per l’acquisto dei libri di testo - presentare documenti rilasciati dai paesi di origine. Una pratica lunga, difficile e a volte costosa, che magari prevede di tornare “sul posto” per chiedere i documenti da presentare, poi, nel comune italiano di residenza.

“Nessuna norma anti-immigrati - si difende però l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan - il Veneto non si è inventato niente del genere, ci si limita ad applicare la legislazione nazionale in materia di erogazioni e contributi e chiede ai comuni di rispettarla. Esattamente quanto accade in molti altri stati comunitari fra cui Spagna, Germania e Gran Bretagna”.

Ma le istruzioni operative inviate dalla Regione ai Comuni, ormai un mese fa, per chiedere di confermare o meno di aver ricevuto dai richiedenti con cittadinanza non comunitaria il certificato o l’attestazione rilasciata dallo Stato estero di provenienza su eventuali redditi o patrimoni immobiliari o mobiliari, a quanto pare sono rimaste lettera morta. O quasi. Perché nei Comuni, almeno in Polesine, sono i sindaci i primi a cadere dalle nuvole di fronte a questa disposizione.

E il rischio concreto è che ora tutte le domande presentate, o quasi, vengano respinte perché incomplete. Dopo il deposito degli atti nei vari Comuni, infatti, spetta ora alla Regione - come ricorda la stessa Donazzan - “verificare la corretta compilazione delle domande di contributo e della documentazione sulla situazione patrimoniale dei richiedenti”. E in caso di documentazione mancante, le domande della famiglie straniere potrebbero essere respinte in massa.

Il servizio completo e la posizione dei sindaci polesani sulla Voce in edicola mercoledì 17 ottobre.

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Commenti all'articolo

  • adriano tolomio

    17 Ottobre 2018 - 13:48

    Tale obbligo è richiesto agli Italiani? Sì, allora perchè bisogna trattare in modo diverso gli stranieri?!

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