VOCE
Comune
16.10.2018 - 21:11
“Vabbè oggi ho impiegato un’ora di tempo per un niente di fatto. Ma certo la prossima volta che i consiglieri vorranno informazioni sull’andamento di Interporto verranno a prendersele in sede”. Così Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Interporto, ha reagito al naufragio del consiglio comunale di ieri, andato deserto per assenza del numero legale. E così sono saltate le relazioni, e relative discussioni, delle società Interporto e As2. Due punti dell’ordine del giorno finiti nella tenaglia avvelenata di maggioranza e opposizione che ha guerreggiato a colpi di assenze, uscite e dispettucci.
Dopo il rompete le righe i consiglieri di opposizione hanno tuonato dicendo che la maggioranza “non ha i numeri”, “è al capolinea” “e’ ora di dare la spallata”. mentre dalla maggioranza il vicesindaco Andrea Bimbatti ha sottolineato che “era stata l’opposizione a chiedere il consiglio comunale sul tema dell’ampliamento del cimitero. Non ci fa una bella figura a rimanere fuori dall’aula”.
Insomma da una parte e dall’altra le accuse sono di “responsabilità per la brutta figura” e via di questo passo.
In prima convocazione i presenti in aula erano 11, alla seconda chiamata, effettuata dal presidente del consiglio Paolo Avezzù, saliti a 13, ma ancora pochi per garantire il numero legale. Fra le assenze gran parte dei consiglieri della Lega, e della maggioranza, ma molti di loro erano giustificati (Ruggero, Zanotto, Andriotto, Borgato, Borella e il sindaco Massimo Bergamin). E proprio per questo motivo molti della minoranza hanno letto questa assenza come il risultato “del braccio di ferro fra il sindaco e Paolo Avezzù, divisi su quasi tutto”. Altri invece hanno interpretato le numerose assenze nei banchi della maggioranza come la volontà di non trattare il punto sull’allargamento del cimitero, richiesto dai consiglieri di opposizione.
Duro anche il commento di Antonio Rossini, di Fare: “La politica ha raggiunto livelli irresponsabili, consiglieri che non hanno alcun rispetto delle istituzioni convocate per l’occasione infatti il Presidente dell’Interporto e quello di As2 presenti per relazionare e discutere delle loro attività, sono stati inutilmente in attesa di intervenire in consiglio poiché, a causa di ripicche e dispettucci politici, c’è chi ha pensato di far cadere il numero legale mandando in fumo anche l’autoconvocazione chiesta proprio dagli stessi che non hanno poi garantito il numero legale per discutere del project financing sul cimitero”.
I consiglieri di opposizione invece hanno preso la palla al balzo per attaccare l’amministrazione comunale e il presidente del consiglio. “Lui e Gianni Saccardin - ha detto Ivaldo Vernelli - tengono in piedi la linea politica della giunta pur non condividendola per perseguire interessi personali. Dovrebbero decidersi a mandare a casa questa amministrazione. Saremmo pronti ad una immediata raccolta firme per far cadere la giunta se anche Avezzù e Saccardin se ne convincessero”. Andrea Borgato (Pd) ha rilanciato dicendo che “la città è ostaggio di interessi personali. E non sono nemmeno rispettosi dell’aula”. Marco Bonvento e Silvia Menon: “Questa amministrazione non ha progettualità. La città è ferma. Quello di oggi è stato un atto di maleducazione politica. E ancora: “Il project financing firmato il 5 ottobre fa ricadere il rischio d’impresa sul Comune. E’ un errore. E’ stata svenduta la società Arcobaleno”. Matteo Masin ha ripercorso le tappe del project per il cimitero mentre Nadia Romeo ha ancora una volta incalzato Avezzà: “Ha inserito il punto sul cimitero alla fine del consiglio, doveva invece essere il primo. Ci sta boicottando continuamente non è mai stato imparziale come presidente del consiglio”.
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