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Rovigo

Quando un fiammifero diventa arte

La mostra del circolo arti decorative di Rovigo

Quando un fiammifero diventa arte

 “L’arte del fiammifero” è il singolare titolo della mostra personale, a cura dell’artista rodigino, Danilo Giacobbe, inaugurata sabato al circolo Arti Decorative di Rovigo.

Giacobbe, che si definisce un pittoscultore, mediante fiammiferi, in parte bruciati, che incolla su legno e dipinge, secondo il suo estro creativo, crea dei bassorilievi artistici, i quali dimostrano una grande pazienza esecutiva e una notevole perizia tecnica, un risultato sempre armonioso, attento al misurato equilibrio delle forme. “Si tratta di un lavoro meticoloso, paragonabile, per certi aspetti - come scrive il critico Paolo Levi - ad un mosaico, ricco di fascinosi accordi, autentica proiezione di una volontà creativa”.

Danilo Giacobbe, quest’anno, ha vinto il concorso “Esploratori d’arte Cristoforo Colombo”. E ancora, si è aggiudicato la “Tavolozza d’argento”, per la mostra virtuale delle sue opere, in fotografia, a Palermo.

La rassegna attuale consta di ben 40 opere, delle quali, 15 sono nuove e le rimanenti eseguite nel 2015. Tra i molti lavori, il “Monumento dei caduti” di Boara Pisani, che l’autore ha voluto ricordare perché, essendo stato bombardato, non è stato più ricostruito. Solo la lapide di un giovane è stata conservata nel museo di Boara Pisani, gestito dall’associazione Athesis, e proprio una piccola lapide, costituita da una fotografia plastificata, con segnati i nomi reali dei caduti, compare sul monumento. Imponente nella costruzione e precisa nei particolari, è l’antica villa Centanini di Stanghella, dove ha esposto nel 2017 , dichiarata quest’anno, inagibile. E altrettanto realistica e somigliante, sempre di Stanghella, è la chiesa parrocchiale. Due reperti storici sono il vecchio ponte di legno, di fine Ottocento, che univa Boara Pisani e Boara Polesine e l’ex municipio di Boara Pisani, crollato negli anni ’80 e poi ricostruito in stile moderno. Tra i lavori non potevano mancare situazioni e figure della vita reale, come il presepe natalizio; l’immagine della nonna che fa la calza davanti al caminetto, in compagnia del suo gatto; il barcaiolo, con il suo capanno sulla palafitta, la stanza con il camino di un casolare polesano, dove la pietra, che lo riveste, è resa scura dall’uso della matita, mentre il fuoco è dato dal colore rosso vivo; il leone, in tutta la sua fierezza, e il pianista, illuminato dai riflettori e il cui pezzo musicale è esaltato dalle casse acustiche. La rassegna sarà visitabile fino a martedì prossimo.

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