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Il caso

Il lavoro andato in fumo con i sogni

Qualcuno di loro ha trovato dei part time. Il cinema? “Solo voci, per ora nessuna certezza”

Il lavoro andato in fumo con i sogni

Il dramma del lavoro che non c’è riguarda anche chi fino ad una decina di mesi fa era impiegato nell’industria dello svago e del sogno. Un sogno andato in fumo con il rogo del Cinergia dell’8 dicembre 2017. Un incendio che oltre a devastare il cinema multisala di Borsea ha anche lasciato senza occupazione venti persone. Disoccupati dal 22 marzo scorso, data di cessazione del aeroporto di lavoro che li legava alla società che gestiva il cinema. Molti di loro sono ancora in cerca di un nuovo lavoro. Qualcuno si arrangia con lavoretti, anche di poche settimane, altri riescono a sbarcare il lunario con un part-time. Ma c’è anche chi fatica a trovare ricollocazione e deve accontentarsi di tirare avanti con i 700 euro al mese (quando va bene) del sussidio della disoccupazione (che può durare fino a due anni).

Il portavoce di questi venti lavoratori era Fabio Paparella che puntualizza: “Io sono uno dei tre lavoratori 60enni rimasti a casa dopo la chiusura del Cinergia. Troppo giovani per andare in pensione, ma troppo vecchi per nuove assunzione. Io non mi arrendo, ma trovare qualcuno che voglia assumere un 60enne è difficilissimo. Qualcuno di noi ha ricevuto proposte assurde, quasi ridicole, impossibili perfino da accettare. I più giovani, tra i 30 e i 50 anni, invece, sono riusciti a trovare qualche occupazione, seppur precaria”. E il cinema? “Certo la speranza c’è ancora, ma ormai è quasi senza, scusate il gioco di parole, speranza. Circolano voci le più disparate, in realtà non si sa né se, né quando il cinema potrò riaprire”.

In effetti il multisala di Borsea è ancora un grosso punto di domanda, dalla proprietà si fa sapere che la priorità è ancora quella di poter riaprire il cinema, ma senza alcuna definizione dei tempi.

L’ammontare dei danni causati dalle fiamme si aggirava sugli 8/10 milioni di euro. Parte della struttura sarebbe da rivedere, mentre per 4 sale cinematografiche gli interventi potrebbero essere solo parziali. Ma non c’è ancora una decisione su niente. Solo la certezza che nell’imminente inverno al multisala non si proietteranno film. Nella parte sottostante, quella non interessata dall’incendio, intanto, da diversi giorni ha aperto un negozio dedicato alla casa.

La piaga del lavoro che non c’è è molto più vasta di quel che appare in superficie, ogni disoccupato un dramma, ed ogni dramma una freccia scagliata contro l’incapacità di dare risposte.

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