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Il processo

Rifiuti e abuso d’ufficio, parla il carabiniere che ha indagato

Nove imputati, tra cui presidente e componenti del cda del Consorzio rifiuti di allora.

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La discarica di Taglietto Zero

Abuso d’ufficio, ieri in tribunale a Rovigo, si è tenuta un’udienza del processo che vede imputate nove persone, in relazione al servizio di stoccaggio provvisorio dei rifiuti nella discarica di Taglietto Zero di Villadose, affidato alla Daneco Impianti nel 2012.

Imputati, in concorso, davanti al collegio del tribunale di Rovigo, oltre al presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio per lo smaltimento di rifiuti solidi e urbani di Rovigo, all’epoca dei fatti, ci sono anche i sette componenti del consiglio di amministrazione del Consorzio, in carica in quel periodo, nonchè l’allora amministratore delegato di Daneco Impianti.

Per l’accusa, contenuta nel capo di imputazione, in violazione delle norme di legge relative alle procedure per l’aggiudicazione di appalti e servizi, il presidente avrebbe adottato la delibera d’urgenza numero 5 del 9 maggio 2012, e i consiglieri avrebbero ratificato, il 13 agosto 2012, con la delibera 23, la predetta delibera presidenziale, con la quale veniva direttamente affidato alla ditta Daneco il servizio di stoccaggio provvisorio di 47mila tonnellate di rifiuti da conferire alla discarica Taglietto zero di Villadose, omettendo di indire un’apposita gara di appalto, indebitamente richiamando i presupposti di cui all’articolo 57 della normativa in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Sempre secondo l’accusa, questo comportamento avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Daneco Impianti, pari alla somma di 2.824.700 euro, corrispondente all’importo pattuito con il contratto stipulato il 22 ottobre del 2012.

Nel corso dell’udienza di ieri è stato ascoltato il maresciallo dei carabinieri che ha effettuato le indagini. La prossima udienza si terrà il 27 giugno del 2019, quando saranno ascoltati altri testi del pubblico ministero. Si tratta di un processo sul quale incombe il rischio della prescrizione. L’avvocato Stefania Tescaroli, difensore del presidente del cda del Consorzio rifiuti, sottolinea: “Al di là del rischio prescrizione, noi puntiamo all’assoluzione nel merito”.

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