VOCE
Politica
10.11.2018 - 19:36
Assomiglia tanto ad un aut aut quello che sta per essere dato ai consiglieri comunali di Obiettivo Rovigo. La maggioranza che sostiene la giunta Bergamin vuol sapere, senza “se” e senza “ma”, se il gruppo consiliare, che di fatto è una costola di Forza Italia, si riconosce ancora nella linea del centrodestra rodigino. E domani, al vertice di maggioranza che precede il consiglio di martedì, la questione sarà posta sul tavolo. Stanchi di continue punture di spillo, dispetti, astensioni gli uomini della ruspa bergaminiana pongono l’ultimatum ai tre consiglieri di Obiettivo Rovigo, come dire: “O con noi o contro di noi”, “In maggioranza o all’opposizione”.
Il confronto dura, nemmeno troppo sottotraccia, da diverse settimane. E c’è chi sostiene che alla base dei mal di pancia di Obiettivo Rovigo ci sia la richiesta di una maggiore rappresentanza all’interno della macchina politico-amministrativa. Apertamente i tre di Or, il presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù, Carmelo Sergi e Luca Paron, non hanno mai dichiarato ostilità alla linea dell’asse Lega-Forza Italia. Ma in più occasioni si sono messi di traverso con atteggiamenti non definitivi, ma significativi.
L’ultimo è l’astensione di Sergi alla commissione bilancio dell’altro giorno. Sergi non ha dato l’ok alla manovrina di bilancio che arriverà in aula martedì, e destina oltre un milione di euro a vari interventi in città. Il resto della maggioranza non ha accolto bene quello che è stato visto come l’ennesimo distinguo di un gruppo consiliare che continua a spingere in profondità la spina nel fianco del centrodestra. Ieri sera, poi, si è aggiunta la posizione sul Cur, dove si chiede all’amministrazione di togliere alcune risorse destinate alle opere pubbliche per irrorare il budget del Consorzio universitario, e si sconfessa la linea del sindaco che proponeva l’ingresso anche del Consvipo nella compagine societaria del Cur. Una vera bacchettata alla giunta comunale.
Senza contare che i tre di “Or” fanno anche parte di Forza Italia, partito che conta il vicesindaco Andrea Bimbatti, e che non è sulle posizioni di Obiettivo. Ecco allora che domani il confronto potrebbe farsi serrato, con Forza Italia a richiamare all’ordine i suoi tre iscritti, cercando una via di mediazione, e il resto della maggioranza, soprattutto di marca Lega, a mettere Avezzù e i suoi con le spalle al muro per uscire da ogni rischio di trasversalismo o trasformismo. Altri sgambetti sarebbero mal digeriti, non tollerati. Forse non una resa dei conti, ma poco ci manca.
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