VOCE
Una serata speciale
11.11.2018 - 15:39
In un futuro non molto lontano non si parlerà più di sport paralimpico. Le differenze in alcune discipline si stanno assottigliando, le nuove tecnologie e le protesi, sempre più performanti, stanno consentendo passi da gigante agli atleti. Ma il presente è diverso. E’ fatto di ostacoli continui, barriere architettoniche invalicabili, parcheggi per i disabili costantemente occupati abusivamente da chi non ne ha diritto. E quegli sguardi di compassione che gli atleti paralimpici rifiutano.
Chi pratica sport, a qualsiasi livello, lo fa con un obiettivo, e chi ha qualche disabilità va oltre al risultato del tempo e della misura. Una lotta continua che in Nadia Bala e Maria De Rosa trova due splendidi esempi da seguire. La prima è recentemente entrata a far parte della Nazionale di Sitting volley, guadagnando anche l’accesso ai Mondiali. La seconda è giunta ai massimi livelli nazionali nel canottaggio laureandosi campionessa italiana nel doppio misto TA, passando proprio per il sitting volley. Destini incrociati, ma diversi. Il Panathlon di Rovigo, del presidente Gianpaolo Milan, ha voluto dedicare una giornata proprio a loro, alle panathlete di cui ci si ricorda solo quando ci sono le competizioni a cinque cerchi.
Giovedì 8 novembre scorso in Pescheria Nuova la presentazione del libro scritto e dipinto dal panathleta Alberto Cristini grazie all’incontro proprio con Nadia Bala. Si chiama “Ruote alate” e i proventi saranno tutti destinati all’acquisto di materiale sportivo per atleti paralimpici. A presentare il volume il giornalista Ivan Malfatto che ha illustrato il progetto di un artista dalle mille sfaccettature.
Già il titolo è eloquente: il fatto che Nadia Bala ne sia testimonial ed ispiratrice ne garantisce l’autenticità del prodotto. All’evento era presente anche il delegato provinciale del Coni Lucio Taschin.
Poco dopo conviviale all’Hotel Cristallo, sede del Panathlon di Rovigo. Oltre a Nadia Bala, era presente la prestigiosa ospite Maria De Rosa della Cannottieri Ravenna, Remo Zanellato delegato Cip (Comitato Italiano Paralitici) Rovigo, e don Vanni Manzin referente provinciale Special Olympics.
Ha cominciato con i Sitting volley fino ad arrivare alla nazionale, “ma durante una manifestazione- racconta la campionessa- in un paese della Repubblica di San Marino ho conosciuto il canottaggio, è stato amore a prima vista, la sensazione di fluttuare sull’acqua è eccezionale”.
Nata ad Avellino, De Rosa lavora come funzionario contabile al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, posto che conosce bene visto che dal 1974 di protesi ne porta due. “Devo ringraziare l’Inail – racconta - che per lo sport e gli atleti infortunati sul lavoro sta facendo tanto”. Per lei un seggiolino su misura per il canottaggio, ma il tempo di allenarsi è sempre meno, le responsabilità lavorative hanno la priorità.
“Lo sport è anzitutto una sfida con se stessi – ha spiegato ancora Maria De Rosa- e con i propri limiti che vengono spostati sempre più in avanti a mano a mano che si superano. Lo sport non regala nulla. Ci vogliono tanta fatica impegno, sudore e tenacia, ma i risultati saranno tanto più gratificanti in quanto ottenuti in condizioni di assoluta normalità”.
Durante la conviviale don Vanni Manzin, referente provinciale Special Olympics, ha ricordato le recenti manifestazioni di carattere nazionale celebrate in Polesine, mentre Remo Zanellato delegato Cip (Comitato Italiano Paralitici) Rovigo ha invitato tutti i normodotati a rispettare chi giornalmente affronta delle difficoltà motorie. Basta poco. E’ sufficiente lasciare a chi ne ha diritto il parcheggio riservato ai diversamente abili. Alle amministrazioni l’invito è sempre lo stesso, vigilare sul rispetto delle regole e apportare le opportune modifiche per l’abbattimento delle numerose ed odiose barriere architettoniche.
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