VOCE
Partecipate
13.11.2018 - 16:46
“Ascopiave non si tocca”. Stop all’ipotesi di vendita delle azioni di Ascopiave detenute dal Comune di Rovigo.
La maggiorana di centrodestra ha deciso di mettere la pietra tombale sulla proposta lanciata da Alba Rosito (Presenza Cristiana) e che in un primo momento aveva trovato i favori di diversi esponenti della maggioranza. Invece la simulazione presentata ad assessori e consiglieri ha dimostrato quello che molti già sostenevano, e cioè che al palazzo Nodari conviene di più mantenere le circa 10 milioni di azioni di Ascopiave, società del settore energia e quotata in borsa.
Al summit di lunedì scorso è stato spiegato che se il Comune cedesse sul mercato tre milioni di azioni, come era stato ipotizzato nella proposta della Rosito, privandosi così di circa il 30% della partecipazione, potrebbe ricavare diversi milioni di euro (alla quotazione attuale circa 9). Una entrata apparentemente importante, ma che poi dovrebbe fare i con ti con una diminuzione, annua, di circa 500mila euro in dividendi (la parte di dividendi girata al Comune da Asm spa, società che detiene le azioni ma interamente del Comune). Non solo perché l’introito della cessione, al di là di variabili di mercato, quotazioni e lunghe procedure contabili, non andrebbe a finire nella voce “parte corrente” del Comune di Rovigo, come avviene coi dividendi, ma nella voce investimenti. In questo modo palazzo Nodari non potrebbe utilizzare quelle risorse per fare opere o per iniziative “di emergenza”.
A conti fatti, quindi, i benefici per il Comune sarebbero limitati. Senza contare che il taglio alla partecipazione provocherebbe problemi agli equilibri del bilancio di Asm spa. la partecipata del Comune titolare delle azioni Ascopiave. Per tutto questi motivi è stato lo stesso assessore alle partecipate Stefano Falconi, che n un primo tempo si era detto favorevole alla cessione, a scandire il suo no alla vendita. Un riallineamento seguito anche da altri consiglieri della Lega che settimane fa si erano pronunciati favorevolmente ad uno studio di fattibilità dell’operazione, ma che lunedì sono tornati sui loro passi. Le ultime resistenze sono state ancora della Rosito. Alla fine però Falconi, il sindaco e il resto della maggioranza sempre contraria alla cessione (Obiettivo Rovigo e Fi in testa) hanno chiuso l’argomento dicendo il no definitivo alla vendita delle azioni della società di Pieve di Soligo.
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