VOCE
Badia Polesine
17.11.2018 - 18:11
Il consiglio di amministrazione della Casa del sorriso di Badia Polesine incontra ospiti e familiari per spiegare i motivi che hanno spinto all’aumento delle rette. Una maggiorazione di due euro giornalieri per gli ospiti in convenzione e di 5 euro per quelli a libero mercato, che entrerà in vigore dal prossimo primo gennaio.
Ad illustrare le motivazioni che hanno condotto a questa scelta è stato il presidente della struttura, Tommaso Zerbinati, affiancato dal vice Daniele Rossi ed il consigliere Adino Rossi.
Dopo aver ricordato i costi considerevoli legati al personale, che l’ente deve assicurare anche qualora i posti letto non fossero tutti occupati, e che chi soggiorna a libero mercato, non beneficiando della quota sanitaria, di fatto costituisce una perdita per la struttura, Zerbinati ha spiegato come, per la rimodulazione delle rette, sia anche stata considerata una ricerca di mercato sui prezzi di media applicati dalle Ipab dei dintorni. “Abbiamo anche pensato di togliere alcuni dei servizi offerti - ha ammesso il presidente - ma l’eliminazione del lavaggio dei vestiti, ad esempio, inciderebbe per meno di due euro giornalieri per ospite. Negli ultimi 4 anni c’è stato l’aumento di un solo euro. Nel libero mercato siamo in perdita, per questo abbiamo deciso di ridurre la scontistica e portare le rette da 71 a 76 euro giornalieri”.
I familiari presenti all’incontro, anche se la novità è stata annunciata ormai da qualche tempo, non hanno accolto la decisione del cda di buon grado, sperando fino all’ultimo in un ripensamento. “All’aumento di questa portata delle rette non corrisponde un aumento equivalente degli stipendi dei familiari degli ospiti - ha fatto notare il comitato familiari - ma il vero problema è legato al costo dell’ospite o al deficit della struttura? Perché questa manovra prevede un incasso di circa 200mila euro”.
Per scongiurare un aumento così significativo, il comitato ha anche proposto di unire le proprie forze a quelle di cda, sindaco, assessore regionale Cristiano Corazzari e onorevole Antonietta Giacometti.
“Dai controlli dello scorso settembre è risultato un disavanzo di 200mila euro - ha fatto notare Zerbinati - ma l’aumento non è dovuto a questo. Il deficit ha intaccato il patrimonio dell’ente. Anch’io se avessi un familiare qui dentro sarei preoccupato. Ci dispiace, ma da amministratori abbiamo dovuto fare delle scelte. Questa comunque non è l’unica via per il risanamento, ricordo ad esempio che il Villaggio del sole è stato ultimato e presto potrà essere redditizio”.
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