VOCE
Commercio
20.11.2018 - 19:41
C’è poco da fare, il caos plateatici sta scombussolando il settore del commercio del centro. E nessun gestore di bar sa più quale siano le norme in vigore, quelle soggette a modifica, quali i paletti per gli allestimenti esterni di sedie e tavolini. Qualcuno, seguendo le indicazioni, ha pure speso un sacco di soldi. E adesso scopre che qualcuno ha potuto fare ciò che a lui era stato negato. Una confusione che Confesercenti punta almeno a risolvere con un incontro chiarificatore chiesto al Comune.
Al centro delle polemiche i dehors che prima si pensava potessero essere solo in forma non rigida e con ombrelloni; così, almeno era sempre stato detto pubblicamente e ai singoli operatori. Poi però si è scoperto che questa norma potrebbe essere modificata. E già questo ha mandato in bestia molti gestori in quanto se la modifica fosse arrivata prima, loro non avrebbero speso fior di quattrini per acquistare ombrelloni e magari dismettere strutture rigide non ritenute conformi.
Fra pochi giorni, probabilmente il 4 dicembre, inoltre il bar Venezze allestirà il proprio dehors, una struttura permanente, non ancorata al suolo ma rigida, fatta di acciaio e teli avvolgibili. Una struttura che secondo molti non sarebbe stata possibile col regolamento entrato in vigore la scorsa primavera, ma nemmeno con quello precedente. “Io dico solo - spiega Marco, titolare del Venezze - che ho tutti i documenti in regola. Si tratta di un progetto messo a punto da un ingegnere, che ha rispettato alla lettera tutte le norme del regolamento, E infatti l’approvazione è arrivata sia dalle Belle arti che dal Comune”. In effetti il gestore del Venezze quelle carte le ha, eccome: la prima approvazione del dehors è datata 29 gennaio 2019 e porta la firma del dirigente ai Lavori pubblici, Michele Cavallaro.
“Ma - spiega - prima dell’installazione ho atteso anche l’approvazione al dehors permanente, per essere sicuro di non doverlo smontare”. E infatti fra le carte c’è anche il via libera all’occupazione permanente di suolo pubblico fino al 2021, firmata dal dirigente della polizia locale Giovanni Tesoro. “Il progetto - continua Marco - è sempre lo stesso. E chi dice che con la normativa precedente, o quella attuale, non si poteva fare dovrebbe leggersi meglio la normativa. Io ho partecipato agli incontri organizzati sull’argomento e per realizzare questo progetto c’è stata interlocuzione con gli uffici su cosa si potesse cosa non si potesse fare”. Una posizione lineare, quindi.
Eppure il titolare del Dersut ammette che “sull’argomento c’è una confusione incredibile. perfino i tecnici non ci si raccapezzano più”. Paolo Lorenzi ribadisce che “il caos è totale, ho sentito di gestori pronti a rivolgersi alla procura. Senza considerare che molti cittadini si fanno grandi risate sul modo di questa giunta comunale di affrontare i problemi del commercio. Io stesso se avessi saputo che installare strutture rigide e chiuse fosse stato possibile avrei fatto un altro tipo di investimento. Invece ho speso risorse per acquistare ombrelloni e barriere antivento. Ci sono locali che per mettersi in regola hanno cambiato la propria dotazione di sedie e tavolini per poi scoprire che gli arredi che avevano potevano andar bene. Insomma occorrerà fare ordine e mettere dei punti fermi”.
Non resta che attendere i chiarimenti del Comune, settori Urbanistica, Commercio e Lavori pubblici, che potranno arrivare anche dal vertice chiesto da Confesercenti.
Almeno per capire dove ci si potrà sedere per sorseggiare un caffè.
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