Diffamazione a Romeo, non si tratta

PORTO VIRO - Si va avanti con il processo per diffamazione incardinato davanti al giudice di pace di Rovigo, dopo la denuncia che l’ex senatore Domenico Romeo ha formalizzato nei confronti di sette esponenti del Pd che parlavano di “soldi e pizzini per il congresso provinciale”.

Alla base c’è uno scontro interno, avvenuto nel 2013, all’epoca del congresso provinciale: la questione era nata con riferimento al congresso di circolo di Porto Viro.

Sei esponenti del Pd (uno dei sette accusati è deceduto) ora rischiano. Tra loro l’ex sindaco Thomas Giacon e Alessandro Palli assistiti dall’avvocato Gianfranco Munari e Denis Mancin, assistito dall’avvocato Cristina Zangerolami. Ieri il giudice di pace ha chiesto alle parti se avevano intenzione di conciliare, ma nessuno ha espresso questa volontà. Quindi si va avanti e il caso viene rinviato al prossimo 14 novembre, quando si entrerà nel merito delle accuse.

L’accusa è di aver offeso la reputazione di Domenico Romeo: affermazioni contenute in documenti presentati alla commissione provinciale di garanzia del Pd.

Il congresso di Porto Viro era stato successivamente sospeso a seguito di un ricorso: erano state denunciate delle irregolarità, in particolare perchè sarebbe stato ravvisato un afflusso “anomalo” di persone. Romeo, assistito dall’avvocato Riccardo Venturi, si è costituito parte civile.