VOCE
Bottrighe
06.12.2018 - 14:50
Si riaccende a Bottrighe il sogno, che potrebbe rivelarsi un’amara illusione, di riaprire i battenti della scuola media la cui campanella non suona dal settembre 2012. A riaccendere la fiammella della speranza è il sindaco Omar Barbierato anche per far fronte alle promesse elettorali di qualche mese fa, così ha organizzato un incontro pubblico con la cittadinanza. Oltre una trentina le persone che hanno risposto, sfidando anche il freddo della sala riscaldata con colpevole ritardo. Insieme al primo cittadino, accompagnato dall’assessore Andrea Micheletti, ha partecipato Osvaldo Pasello dirigente scolastico del comprensivo AdriaUno in cui rientra la primaria e l’eventuale media, ancora ufficialmente succursale della Marino Marin di Adria.
E proprio il preside, con il realismo che contraddistingue un funzionario, ha indicato la road map da seguire per un’ipotetica riapertura della media nel settembre 2020 lasciando tuttavia poco spazio all’immaginazione. Punto primo, mettere lo stabile in condizione di rispettare la normativa sulla sicurezza; secondo, verificare i numeri della popolazione scolastica nel medio lungo periodo; terzo, accertare la volontà reale dei genitori della frazione e dei paesi limitrofi di iscrivere i propri figli a Bottrighe. Ed ha aggiunto: “Oggi non ci sono i numeri per una classe di 18 alunni, soglia minima per la media (15 per la primaria, ndr) pertanto trovo alquanto improbabile che venga concessa una deroga per far riaprire una scuola, normalmente le deroghe vengono concesse per far sopravvivere un plesso”.
Ma i bùtrigan non intendono gettare la spugna prima di aver espletato ogni tentativo. Intanto, l’amministrazione comunale ha preso l’impegno di effettuare con i propri tecnici una perizia sul primo piano dello stabile della scuola San Giovanni Bosco per un avere un quadro dettagliato degli interventi necessari e dell’importo di spesa da sostenere, allora Barbierato ha dato appuntamento a fine gennaio, primi di febbraio, per un aggiornamento della situazione. Considerato che la situazione del primo piano sarebbe abbastanza precaria, il sindaco starebbe spingendo per ospitare la futura classe prima media al pian terreno, ma in questo modo si va a creare una certa conflittualità con la primaria che ne risulterebbe penalizzata e su questo i genitori non sarebbero d’accordo.
Invece, il sindaco non si è esposto, almeno al momento, sulla possibilità di attivare un percorso degli scuolabus per consentire ai bambini di paesi e località vicini come Bellombra, Piantamelon, Mazzorno Sinistro e Cavanella Po di convergere a Bottrighe, impegno preso 48 ore prima nella riunione pubblica a Baricetta per favorire le iscrizioni alla primaria portando i bambini di Ca’ Emo, Fasana e Valliera.
Il servizio di scuolabus è senza dubbio un elemento che influenza fortemente la scelta dei genitori verso una scuola o l’altra. Infatti, per scelte passate mai chiarite e tuttora incomprensibili, i bambini dei paesi della rivierasca sinistra Po non hanno il pulmino per accedere alla scuola media di Adria, così in larga maggioranza optano per Papozze che mette a disposizione tale servizio, dal momento che nessun genitore manda il figlio di 11 anni a scuola su un pullman di linea, per evidenti motivi di sicurezza.
Così gli alunni di Bottrighe e Bellombra hanno salvato la media di Papozze e favoriscono la primaria.
Ma dalla discussione dell’altra sera è emerso chiaramente che è giusto lottare per tentare di riaprire la media, ma la priorità resta quella di salvaguardare la materna e la primaria il cui futuro non è affatto scontato. Ed è emerso anche che lo stabile della primaria presenta alcune carenze. Così l’ex sindaco Massimo Barbujani ha lanciato l’ammonimento che “se ci sono fondi pubblici e privati è meglio potenziare e migliorare la scuola attuale che imbarcarsi in voli pindarici”.
Adesso l’appuntamento è tra due mesi, oltretutto al 31 gennaio scadono le preiscrizioni, pertanto si avrà il quadro più chiaro anche sulla popolazione scolastica.
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