Da Roma
07/12/2018 - 17:48
“Dire che un vescovo, in Italia, può parlare a degli studenti soltanto in presenza di un contraddittorio è una follia, che sospetto essere frutto dell’appartenenza ideologica del preside, il cui ruolo dovrebbe invece essere di garanzia. Raccoglierò tutti gli elementi su questa vicenda: voglio andare fino in fondo. Se ce ne saranno gli estremi, presenterò un’interrogazione al ministero dell’istruzione”.
Così il deputato di Forza Italia Piergiorgio Cortelazzo sul caso del vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo, respinto dall’istituto Comprensivo di Porto Tolle dove voleva incontrare gli studenti.
“Non so dove sia cresciuto questo preside - attacca Cortelazzo - ma noi tutti, per quanto laici, ci siamo formati con un’impostazione di un certo tipo. Credo che nessuno possa dirsi turbato dalla presenza di un vescovo in una scuola. Non stiamo mica parlando di un cattivo maestro o di un terrorista! Un episodio di questo tipo non può essere sottovalutato, né si può pensare che un vescovo possa entrare in classe solo se accompagnato da esponenti di altre religioni. Trovo questo atteggiamento, tenuto dal preside, davvero sgradevole”. E adesso, il caso arriva a Roma.
Dal Senato, è il padovano Antonio De Poli (Udc) ad annunciare battaglia: “E’ un fatto sconcertante - dice - la decisione del dirigente scolastico è del tutto arbitraria e ideologica. Chiederò immediatamente al ministro dell’istruzione Bussetti di disporre tutte le opportune verifiche per capire cosa è realmente accaduto. Se i fatti fossero confermati, sarebbe un fatto grave. La laicità non è negare ma accogliere. La scuola si arricchisce se apre le porte, non se le chiude”.
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