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Il sindaco fa arrabbiare gli alpini

Progetto senza costi per il comune, ma è tutto fermo

Il sindaco fa arrabbiare gli alpini

“Ogni pazienza ha il suo limite” sosteneva il saggio Totò. Così pure la generosità degli alpini ha un limite. Ma l’amministrazione civica guidata dal sindaco Omar Barbierato è arrivata a mettere a dura prova questa generosità.

Al punto che il capogruppo delle penne nere adriesi, Matteo Sacchetto, sbotta: “Ci sentiamo presi in giro”. Questo perché dal 23 luglio gli alpini aspettano una risposta concreta sul progetto di riqualificazione del parco Grandi, dove si trovano sede e monumento. Il progetto consegnato a palazzo Tassoni è dettagliato con tutti gli interventi necessari, i nuovi giochi a norma, il servizio di sorveglianza e videosorveglianza, oltre alla manutenzione. Il tutto senza un euro a carico delle casse comunali: il comune deve solo preparare la convenzione per dare in gestione l’area verde.  Ci sono stati alcuni incontri con esponenti della giunta, ma si è un po’ divagato.


Gli amministratori civici hanno ricordato agli alpini che devono regolarizzazione la loro posizione sulla baita, prima di procedere con altri impegni. Detta così, è una legnata sui denti che le penne nere non meritavano. La questione della sede risale al 2003, quando l’allora sindaco Spinello diede il via libera agli alpini a riordinare e sistemare quella che era una topaia. Più avanti si sarebbe provveduto a regolarizzare la situazione. Le penne nere si sono tirate su le maniche e hanno trasformato il rudere nella loro piccola ed elegante sede, per tutti la “Baita degli alpini”.

Senza dimenticare che negli anni, fino a pochi mesi fa, gli stessi alpini hanno provveduto a tenere in ordine il parco, punto di ritrovo per bambini, genitori, nonni e giovani, soprattutto nel periodo estivo. Senza dimenticare tutte le volte che hanno provveduto a rimediare a qualche atto di vandalismo.

Sulla "Voce" di venerdì 14 dicembre l'articolo completo.

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